Mediterraneo centrale, il bilancio di Sos Humanity: oltre 1.190 morti nel 2025, migliaia respinti in Libia e navi di soccorso fermate

Il report annuale di Sos Humanity fotografa un Mediterraneo centrale sempre più violento, dove aumentano i respingimenti verso la Libia, si moltiplicano i fermi delle navi civili e cresce il tasso di mortalità.

Almeno 1190 persone sono annegate, 12 navi di soccorso sono state trattenute in Italia, in 25mila sono stati intercettati dalla guardia costiera e riportati con la forza in Libia, sono stati salvati quasi 1200 migranti tra bambini, donne e uomini.

Migranti, report drammatico 2025
Mediterraneo centrale, il bilancio di Sos Humanity: oltre 1.190 morti nel 2025, migliaia respinti in Libia e navi di soccorso fermate (SOS HUMANITY FOTO) – Notizie.com

Sono solo alcuni dei numeri contenuti nel report annuale dell’organizzazione Sos Humanity riguardante le attività di soccorso nel mar Mediterraneo centrale. “Un anno di crescente violenza nel Mediterraneo da parte di attori libici finanziati dall’Ue. – hanno fatto sapere dalla ong – Tra le persone colpite figurano i rifugiati in pericolo in mare e gli equipaggi delle navi di soccorso. Le violazioni dei diritti umani alle frontiere esterne dell’Ue sono aumentate”.

Secondo Sos Humanity la drammatica situazione nel Mediterraneo centrale è ulteriormente peggiorata nel 2025. Almeno 1190 migranti sono annegati, 12 navi di soccorso sono state trattenute in Italia. Con una conseguente perdita di 219 giorni per le operazioni di soccorso. Altre centinaia di giorni sono stati persi dalla flotta a causa di navigazioni inutili verso i porti assegnati nel nord Italia. 25.764 persone in cerca di protezione sono state intercettate e riportate in Libia.

Il tasso di mortalità sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale è aumentato

Le organizzazioni di ricerca e soccorso hanno salvato 12192 persone in pericolo in mare, più che nell’anno precedente. A dieci anni dalla loro fondazione, Sos Humanity, Sea-Watch e Sea-Eye hanno presentato i propri dati con l’alleanza United4Rescue nel mese di giugno scorso. In un decennio, la flotta civile nel Mediterraneo centrale ha salvato 175mila persone in pericolo in mare.

Se il numero di morti e dispersi è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente, il tasso di mortalità sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale è aumentato. Nel 2025, la guardia costiera libica ha respinto con la forza un numero di rifugiati superiore a quello dell’anno precedente. La nuova rotta dalla Tunisia all’Italia continua ad affermarsi. Con un numero elevato di incidenti in mare non segnalati e violazioni dei diritti umani.

Migranti, report drammatico
Il tasso di mortalità sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale è aumentato (SOS HUMANITY FOTO) – Notizie.com

Il 2025 vede una nuova escalation di violenza contro le persone in movimento e le navi di soccorso da parte di attori libici e tunisini. In autunno, tredici organizzazioni hanno fondato l’alleanza Justice Fleet. Hanno sospeso congiuntamente le comunicazioni operative con le autorità marittime libiche, “in quanto non possono essere considerate attori legittimi nella ricerca e soccorso. Ciò ha portato al fermo di un numero maggiore di navi”.

Sos Humanity – hanno concluso dalla ong – prende posizione contro ogni forma di criminalizzazione e repressione con una nuova nave di soccorso. La barca a vela Humanity 2 entrerà in cantiere a dicembre e sarà operativa come nave di soccorso e di monitoraggio a partire dall’estate 2026 sulla rotta migratoria sempre più frequentata, e in gran parte ignorata, dalla Tunisia a Lampedusa”.

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