Mentre la Nato valuta risposte più aggressive agli attacchi ibridi russi, un’ipotesi definita “irresponsabile” da Mosca, la guerra diplomatica e militare sul fronte ucraino si intensifica.
La Nato starebbe pensando a possibili risposte più aggressive nei confronti degli attacchi ibridi della Russia. Lo ha dichiarato l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare dell’Alleanza atlantica, intervistato dal Financial Times. 
“Stiamo esaminando tutto sul fronte informatico, siamo per così dire reattivi. – ha detto Cavo Dragone – Essere più aggressivi o proattivi invece che reattivi è qualcosa a cui stiamo pensando“. L’ammiraglio ha precisato che un’opzione del genere è però “più lontana dal nostro modo di pensare”. Il presidente del Comitato militare dell’Alleanza atlantica ha osservato che la Nato è riuscita nel suo intento di deterrenza con la missione Sentinella del Baltico (Baltic Sentry).
Dall’inizio della missione, ha osservato, “non è successo nulla”. Le parole dell’ammiraglio hanno suscitato la reazione di Mosca, con la portavoce del ministero degli Esteri Marija Zakharova, che ha definito le affermazioni sulla possibilità di un attacco preventivo “un passo estremamente irresponsabile“. Secondo Zakharova, riportata dall’agenzia Tass, Mosca considera una mossa del genere “un deliberato tentativo” di fiaccare gli sforzi in atto per dare una soluzione alla situazione in Ucraina.
“L’Ucraina è l’unica che può discutere dei territori”
Intanto Volodymyr Zelensky è tornato all’Eliseo per un incontro con Emmanuel Macron e ha ribadito le condizioni per i prossimi negoziati sul futuro in Ucraina: “La Russia non si deve sentire ricompensata“. Un riferimento alle richieste territoriali avanzate da Vladimir Putin, che oggi riceverà a Mosca, come confermato dal Cremlino, l’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff. Anche se, ha ammesso il leader ucraino, la “questione territoriale” sarà “la più difficile” nei colloqui.
“L’Ucraina è l’unica che può discutere dei territori“, ha ribadito Macron, secondo cui il momento “potrebbe essere decisivo per il futuro della pace in Ucraina e per la sicurezza in Europa“. Aggiungendo: “Mentre parliamo di pace, la Russia continua a uccidere e distruggere. Questo è un insulto al diritto e un ostacolo alla pace. Mosca non ha dato alcun segnale di volerla”. 
Il capo dell’Eliseo ha sottolineato che “ad oggi non esiste un piano di pace definitivo“, ma se la questione territoriale “potrà essere finalizzata solo da Zelensky“, per quanto riguarda “i beni russi congelati, le garanzie di sicurezza e l’adesione di Kiev all’Unione Europea, tutto potrà essere discusso solo con gli europei seduti attorno a un tavolo“. Successivamente, il presidente francese ha annunciato il via libera da parte dell’Ue per il 19esimo pacchetto di sanzioni, mentre è in preparazione il 20esimo.
“Nelle prossime settimane, le sanzioni aumenteranno affinché la Russia non abbia più i mezzi per proseguire questa guerra“, ha promesso. Guerra che, secondo Zelensky, non vedrebbe Mosca in una posizione di vantaggio. Il presidente ucraino ha confermato un'”avanzata dell’esercito russo”, ma “l’offensiva in corso non ha avuto successo“. “Stiamo cercando di porre fine a questa guerra con tutte le nostre forze e in modo degno“, ha dichiarato.





