Perché le elezioni regionali di Valle d’Aosta e Marche (soprattutto) sono già decisive per il governo di Giorgia Meloni

Prendono il via in Italia le elezioni d’autunno. Al voto i cittadini di Marche e Valle d’Aosta. L’attenzione è massima: in gioco ci sono equilibri politici nazionali.

Due banchi di prova che potrebbero pesantemente spostare gli equilibri di maggioranza e opposizione: le elezioni regionali nelle Marche e in Valle d’Aosta. Si tratta di appuntamenti importantissimi per i quali, specie nelle Marche, il governo è sceso in campo compatto.

Il governo di Giorgia Meloni nelle Marche
Perché le elezioni regionali di Valle d’Aosta e Marche (soprattutto) sono già decisive per il governo di Giorgia Meloni (ANSA FOTO) – Notizie.com

Partiamo proprio dalle Marche. Oggi, domenica 28 settembre 2025, e domani, gli elettori sono chiamati alle urne per il nuovo presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale. I seggi saranno aperti per il voto di 1.325.689 elettori domenica 28 settembre dalle 7 alle 23 e lunedì 29 settembre dalle 7 alle 15.

Ci sono sei candidati governatori: il presidente uscente Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia), sostenuto anche dagli alleati del centrodestra Lega e Forza Italia, oltre a formazioni civiche e movimenti locali; l’ex sindaco di Pesaro e attuale eurodeputato del Partito democratico Matteo Ricci, sostenuto da una coalizione che comprende anche Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra; Claudio Bolletta (Democrazia sovrana popolare); Francesco Gerardi (Forza del Popolo); Lidia Mangani (Partito Comunista Italiano) e Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione).

Elezioni nelle Marche, i sondaggi hanno sorriso ad Acquaroli

Maggioranza e opposizione hanno passato l’estate a battere palmo a palmo tutto il territorio La campagna è stata intensa ed è stata definita “entusiasmante” da entrambe le parti. Entrambe le leader, Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein, puntano molto ad ottenere una vittoria. Acquaroli è un fedelissimo della premier, mentre la vittoria di Ricci rappresenterebbe per Schelin anche un modo per mettere a tacere critiche e malumori della sua minoranza interna.

I sondaggi hanno dato quasi sempre sostanzialmente in vantaggio Acquaroli, che in queste settimane ha potuto contare anche sull’appoggio di tutto il governo. Tra gli obiettivi l’estensione alle Marche della Zona economica speciale e lo sblocco di fondi Cipess per le infrastrutture. Ricci ha invece deciso di puntare sulla sanità e su quanto sta accadendo in Medio Oriente. Lanciando l’iniziativa Un treno per Gaza che ha attraversato le Marche.

Uno scatto al termine del comizio nelle Marche
Elezioni nelle Marche, i sondaggi hanno sorriso ad Acquaroli (ANSA FOTO) – Notizie.com

In Valle d’Aosta di vota invece solo oggi, dalle 7 alle 23, per il rinnovo del Consiglio regionale e di 65 consigli comunali. Sono 103.223 gli aventi diritto al voto per le elezioni regionali e 97.402 per quelle comunali, di cui 28.590 per il rinnovo del Consiglio comunale di Aosta. Qui il presidente della Regione non è eletto direttamente dai cittadini. Viene scelto dal Consiglio regionale, a maggioranza assoluta (metà più uno dei 35 componenti) nella prima seduta utile. Questo sistema rende le elezioni valdostane particolari, perché il ruolo del governatore dipende fortemente dalle alleanze post-voto.

Ciò determina governi altamente instabili. L’attore politico principale, l’autonoma Union Valdôtaine, ha dovuto affrontare anche pesanti crisi interne. Negli ultimi dieci anni, si sono alternati nove presidenti di Regione, otto solo negli ultimi sei anni fino al 2023. Alle elezioni 2025 ci sono liste però collegate direttamente a partiti nazionali.

Il primo impegno che ci assumiamo con i valdostani è quello della stabilità. – ha detto Meloni – In otto anni si sono alternati ben sette presidenti di Regione. È impossibile in queste condizioni programmare e dare risposte serie a cittadini e imprese. Serve una riforma che introduca finalmente l’elezione diretta del presidente. Perché chi vince governa e chi perde sta all’opposizione e il potere resta nelle mani dei cittadini”.

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