L’ultimo episodio allarmante di Copenaghen sta facendo temere un’escalation con la Russia. La Nato è in campo, ma l’Europa spinge per i finanziamenti sulla difesa.
“La Nato deve dimostrare fermezza, ma dobbiamo fare di tutto perché non ci sia un’escalation. Abbiamo tutti bisogno semmai di far decantare la situazione e diminuire quella che sembra ormai una rincorsa alla follia”.
Così il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto dalla base estone di Amari. Qui opera un contingente italiano per la missione di pattugliamento e difesa aerea della Nato, ed è da qui che pochi giorni fa sono decollati gli F-35 italiani per intercettare alcuni Mig russi che avevano invaso lo spazio aereo dell’Alleanza atlantica. Ancora prima diversi droni avevano sorvolato la Polonia, venendo abbattuti.
Secondo Crosetto la Russia, più che provocare l’Alleanza, starebbe distogliendo l’attenzione da ciò che accade in Ucraina, dove ha intensificato gli attacchi prima che arrivi l’inverno. Il Ministro si è soffermato anche sui pericoli che potrebbero correre gli scali italiani. “Non vedo a breve minacce per gli aeroporti italiani – ha detto il Ministro – ma nel piano che stiamo studiando ci sono le infrastrutture, che dovranno essere monitorate tutte e protette in futuro, quindi anche gli aeroporti”.
La premier danese Mette Frederiksen: “Attacco grave”
L’attenzione oggi si è spostata sulla Danimarca. Le autorità stanno indagando dopo che alcuni droni hanno sorvolato l’aeroporto di Copenaghen, bloccando per ore lo spazio aereo. I velivoli non sono stati abbattuti per motivi di sicurezza, in quanto lo scalo era pieno di passeggeri, di aerei sulle piste e di depositi di carburante. La premier danese Mette Frederiksen ha parlato dell’attacco “più grave alle infrastrutture critiche fino ad oggi”.
Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha affermato che è troppo presto per dire se la Russia sia coinvolta, mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto le accuse. Gli investigatori stanno indagando su come i droni abbiano raggiunto l’aeroporto.
Il tutto mentre il Parlamento europeo ha adottato una nuova legislazione che modifica i principali programmi di finanziamento dell’Ue per facilitare la spesa per i progetti di difesa. I finanziamenti saranno estesi alle piccole aziende. Si tratta di un nuovo passo in avanti nell’ambito del Piano ReArm Europe. Le tecnologie di difesa e sicurezza saranno considerate un settore strategico, e includeranno la resilienza sociale, come la protezione delle infrastrutture critiche, la risposta alle catastrofi e l’integrità elettorale.
“La sicurezza e la difesa sono ora la principale preoccupazione dei cittadini dell’Ue. È tempo di agire, avviare negoziati rapidi e dare risultati. – ha commentato l’europarlamentare Rihard Kols (Ecr, Lettonia) – L’Europa deve agire con rapidità e decisione per rafforzare la sua base industriale della difesa, semplificare la cooperazione transfrontaliera e adattare i programmi chiave al servizio dei nostri obiettivi strategici. Il Parlamento ha definito un quadro coerente che consolida gli strumenti esistenti”.