Putin non vuole la pace. La guerra di logoramento andrà avanti fino a che Kiev non sarà costretta a cedere. L’alternativa? “L’Occidente deve consentire all’Ucraina di vincere”.
Non c’è affatto da stupirsi. L’attacco violento che la Russia ha sferrato a Kiev nel corso della notte tra mercoledì 27 e giovedì 28 agosto, rientra appieno nella strategia di Putin di arrivare più forte a un futuro tavolo negoziale.
Nel momento in cui si scrive il bilancio dei morti nell’attacco alla capitale ucraina è salito a diciannove e tra essi ci sono anche quattro bambini, uno di appena due anni. I soccorritori stanno ancora scavando tra le macerie di condomini, scuole e uffici: cento strutture sono state ridotte in polvere da droni e missili russi.
Putin non si fermerà, almeno non adesso. Nonostante le condanne internazionali all’attacco della notte di giovedì 28 agosto, nonostante il vertice ad Anchorage con Donald Trump di Ferragosto. L’obiettivo del Cremlino non è affatto la pace nel breve periodo.
La Russia vuole arrivare al tavolo dei negoziati più forte, per costringere l’Ucraina a cedere alle sue richieste. E non c’è da stupirsi se da un lato porta avanti il dialogo con la Casa Bianca, mentre dall’altro continua a sferrare attacchi violenti come quello a Kiev. Tutto è coerente con la sua strategia.
Guerra in Ucraina: qual è la strategia di Putin
“Putin ci conferma, come ogni volta, che a fronte di un’ipotesi negoziale o l’avvio di un dialogo anche tra attori terzi, aumenta la pressione psicologica per incidere sul morale di Kiev. E far vedere che la Russia è in grado di colpire quando e dove vuole”. A parlare con Notizie.com è il ricercatore Ispi Claudio Bertolotti, secondo il quale l’unico obiettivo del capo del Cremlino in questo momento è mantenere il vantaggio tattico sul campo di guerra, proprio per fare pressione sull’avversario ucraino.
E può farlo, “a fronte di un vantaggio tattico mantenuto sul campo di battaglia, che di fatto è tale dall’inizio della guerra, seppur con avanzamenti minimi, di pochi metri, tutti i giorni”. L’attacco a Kiev fa parte della “solita accoppiata di Putin di dialogo negoziale da un lato e di pressione psicologica dall’altro, condotta con azioni militari di tipo missilistico e con artiglieria. Su obiettivi ad alto impatto mediatico“.
E le reazioni internazionali di condanna al raid sulla capitale ucraina, dimostrano a Putin di aver ragione. Lo stesso Donald Trump, dopo il vertice in Alaska di Ferragosto, ha contestato il modo di agire del Cremlino.
“Non ho mai detto né pensato che il capo del Cremlino volesse arrivare a una soluzione negoziale a breve. Putin ha il tempo dalla sua parte e sta giocando la carta del prolungare la guerra e aumentare la pressione, in modo che al tavolo diplomatico possa presentarsi sempre più forte. E pretendere sempre di più: anche un maggior numero di territori rispetto a quelli che ha conquistato fino ad oggi”.
Ad esempio Zaporizhzhia e tutti gli oblast parzialmente occupati, la cui presenza russa non è arrivata fino al confine amministrativo. “Putin pretenderà la cessione di quei territori”, ci spiega Bertolotti.
Il rischio che la fine della guerra in Ucraina sia solo momentanea
L’ipotesi della fine della guerra in Ucraina non è più lontana solo in questi giorni: in realtà, non è mai stata vicina. E una via d’uscita potrebbe essere solo momentanea. “Se si riconosce a Putin ciò che vuole, la guerra finisce. Ma solo per ora. Perché qualunque cessione a Putin o alla Russia in generale, verrà utilizzata in futuro come trampolino di lancio per un successivo balzo in avanti“.
Proprio com’è accaduto nel 2022: “Questa guerra è scoppiata in virtù delle concessioni fatte nel 2014 (la questione della Crimea ndr.) – continua Bertolotti a Notizie.com – Qualunque cosa si conceda oggi sarà motivo per avviare la terza offensiva russa. Che non accadrà subito, ma magari tra cinque o dieci anni”.
Cosa dovrebbe fare l’Occidente? “Permettere all’Ucraina di vincere”
Questo scenario e possibile con o senza Putin al potere: “Mi verrebbe da citare le parole di Edward Luttwak. “Volete una soluzione definitiva alla questione tra Russia e Ucraina? Date una matita a Putin, una mappa, e chiedetegli di tracciare una linea”. Riesco a decifrare la visione di Putin. Per cui o l’Occidente si dà una mossa e consente all’Ucraina di vincere, oppure la situazione resterà una guerra di logoramento fino che andrà avanti fino a Kiev non sarà costretta a cedere”.