L’Italia ha paracadutato sulla Striscia di Gaza tonnellate di derrate alimentare in aiuto alla popolazione affamata dalla guerra tra Hamas e Israele. Ecco cosa comporta la missione.
Il suo nome è Solidarity path operation 2 ed è la missione umanitaria a cui partecipa la Difesa italiana a sostegno della popolazione civile a Gaza. Pochissimi minuti fa un primo carico di aiuti aviotrasportati è stato paracadutato sulla Striscia.
Un C130j dell’Aeronautica militare italiana ha consegnato un carico complessivo di cento tonnellate di derrate alimentari. L’aereo è partito dalla base di Amman in Giordani. “Primo volo in decollo per il lancio con paracadute di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La Difesa c’è sempre, dove serve e quando serve”, aveva annunciato poche ore fa via social il Ministero della Difesa.
Gli aiuti umanitari sono stati forniti dal Ministero degli Esteri e da altri donatori. L’operazione è stata condotta dal Comando operativo di vertice interforze (Covi), in coordinamento con la Royal Air Force giordana. Nel video diffuso dalla Difesa si vede l’aereo muoversi lentamente sulla pista, con i portelloni laterali chiusi, prima di imboccare la via di rullaggio e decollare.
Solidarity path operation 2, la missione a cui partecipa l’Italia
La missione Solidarity path operation 2 rappresenta un ponte umanitario a sostegno della popolazione civile nella Striscia di Gaza. L’Italia al momento ha messo a disposizione circa cento tonnellate di beni, tra cui generi alimentari e materiali di prima necessità. I beni sono stati trasportati ad Amman con un volo civile e stoccati su pallet, poi caricati sui velivoli per la consegna dall’alto.
La missione è stata autorizzata dal Ministro della Difesa Guido Crosetto. Prevede un aviolancio al giorno per circa una settimana, con la partecipazione di equipaggi dell’Aeronautica militare e assetti dell’Esercito specializzati nella preparazione dei carichi. In precedenza, la Difesa aveva già contribuito in sostegno della popolazione di Gaza con la nave ospedale Vulcano, voli sanitari per bambini feriti e la distribuzione di medicinali tramite elicotteri dell’Esercito.
Sempre in queste ore il titolare della Farnesina Antonio Tajani ha sottoscritto, insieme ai colleghi del Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda, una dichiarazione congiunta contro la decisione del governo israeliano, in guerra contro Hamas dal 7 ottobre 2023, di occupare Gaza City con un’operazione da terra nei prossimi giorni.
I cinque governi “respingono con forza la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano dell’8 agosto di lanciare un’ulteriore operazione militare su larga scala a Gaza“. Secondo i Paesi, tale scelta “aggraverà la catastrofica situazione umanitaria, metterà in pericolo la vita degli ostaggi. E aumenterà il rischio di un esodo di massa dei civili“, oltre a comportare “il rischio di violare il diritto internazionale umanitario“. I Ministri denunciano poi che “qualsiasi tentativo di annessione o espansione degli insediamenti viola il diritto internazionale”.