La chikungunya è in Italia, casi autoctoni e caccia alla zanzara tigre infetta. Cina nel caos per lo stesso virus, l’Oms: “Le malattie tropicali si stanno diffondendo”

Due casi in un solo giorno di chikungunya in Veneto. Mentre in Italia è ancora alto l’allarme per il virus West Nile, nuove segnalazioni di un’altra malattia stanno tenendo impegnate le autorità sanitarie del nord Italia.

Due donne, entrambe domiciliate in provincia di Verona, sono risultate affette dal virus chikungunya. Si tratta di una 64enne di Negrar di Valpolicella e di una 39enne di Affi. E c’è un fattore che differenza questi dai casi registrati precedentemente in Italia. In entrambi i casi non sono stati effettuati viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica. Si tratta dunque di casi autoctoni: il contagio è avvenuto nel nostro Paese.

La zanzara tigre responsabile della dfifusione della malattia
La chikungunya è ora autoctona in Italia, caccia alla zanzara tigre infetta. L’Oms: “Le malattie tropicali si stanno diffondendo” – Notizie.com

Al momento non ci sarebbero collegamenti tra i due contagi accertati dal Dipartimento di Malattie infettive/tropicali e Microbiologia dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria. Entrambe le pazienti sono ricoverate ma vigili e collaborative e al momento le loro condizioni non destano preoccupazioni. La Regione, in stretta collaborazione con l’Azienda Ulss 9 e con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, appena ricevuta comunicazione del caso, ha attivato tempestivamente le misure di sorveglianza previste.

Tra le misure ci sono l’approfondimento dell’indagine epidemiologica sul caso, il monitoraggio entomologico, l’attivazione della procedura di disinfestazione straordinaria, le misure di sorveglianza sanitaria rivolte ad altri soggetti nei luoghi di possibile esposizione, il rafforzamento della sorveglianza in pronto soccorso.

L’Italia non è l’unico Paese messo in allarme dalla chikungunya. In Cina, con contagi concentrati principalmente nel polo industriale di Foshan, vicino a Hong Kong, si sono registrati oltre 7700 casi. Le autorità sanitarie cinesi hanno implementato le misure di contenimento in risposta a questa escalation epidemiologica, utilizzando reti, spruzzando insetticidi e persino impiegando droni.

Cos’è la chikungunya e come si trasmette?

Ma cos’è la chikungunya? L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la descrive come una malattia virale trasmessa dalle zanzare che causa febbre e forti dolori articolari. Il virus, come nel caso del West Nile, si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare femmine infette. Ma a differenza del virus del Nilo Occidentale trasmesso dalla comune zanzara Culex, la “responsabile” in questo caso è la zanzara delle specie Aedes aegypti e Aedes albopictus. Ovvero, la cosiddetta zanzara tigre.

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E, diversamente dalla Culex che è attiva di notte, la zanzara tigre punge principalmente durante il giorno e possono verificarsi picchi di attività al mattino presto e nel tardo pomeriggio. L’agente patogeno che trasmette appartiene al genere alfavirus della famiglia togaviridae. Il virus non si trasmette da persona a persona, ma l’uomo rappresenta comunque l’unico serbatoio conosciuto del virus. Dunque per diffondersi l’agente ha bisogno che una zanzara punga una persona infetta, che si moltiplichi al suo interno e che venga poi trasmesso attraverso la puntura successiva.

La zanzara tigre responsabile della dfifusione della malattia chikungunya
Cos’è la chikungunya e come si trasmette? – Notizie.com

Il nome chikungunya deriva da una parola della lingua kimakonde della Tanzania meridionale, che significa “ciò che si piega” e descrive l’aspetto curvo delle persone infette, con forti dolori articolari. Dopo un periodo di incubazione variabile fino a un massimo di 12 giorni, si manifestano improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni. Dolori tali da limitare i movimenti dei pazienti, che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili. E ad assumere strane posizioni per ridurre il dolore, che è spesso debilitante. Generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi. Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente, tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni.

Non esistono trattamenti antivirali specifici e le cure si focalizzano primariamente nell’alleviare i sintomi. Al momento, non sono autorizzati in Europa vaccini contro l’infezione da virus chikungunya. Recentemente un vaccino è stato approvato negli Usa. Nel luglio scorso l’Oms ha pubblicato nuove linee guida. Lo scopo è supportare gli operatori sanitari che assistono pazienti con malattie arbovirali, ovvero trasmesso da insetti come zecche e zanzare, come la chikungunya.

Malattie tropicali, la prima volta delle linee guida mondiali

È la prima volta che l’Oms pubblica linee guida globali che coprono tutte e quattro le malattie. – hanno fatto sapere dall’OrganizzazioneUn tempo limitate ai climi tropicali e subtropicali, le zanzare Aedes che trasmettono queste malattie si stanno diffondendo in nuove regioni. Ciò a causa dei cambiamenti climatici, della crescita demografica e dell’aumento dei viaggi e dell’urbanizzazione, aumentando il rischio di epidemie. Gli arbovirus rappresentano ora una crescente minaccia per la salute pubblica, mettendo a rischio oltre 5,6 miliardi di persone”.

Secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), per quanto riguarda le arbovirosi, dal 1 gennaio al 5 agosto 2025 risultano 111 casi confermati di dengue, di cui 107 casi associati a viaggi all’estero e 4 casi autoctoni. Dal 1 gennaio al 29 luglio 2025 (aggiornamento mensile), al sistema di sorveglianza nazionale risultano 32 casi confermati di chikungunya. 30 associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni.

Zanzara tigre responsabile della dfifusione della malattia chikungunya
Malattie tropicali, la prima volta delle linee guida mondiali – Notizie.com

Della chikungunya ce n’eravamo occupati già a gennaio scorso. Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, e Iss avevano stilato un dossier sulle cosiddette malattie tropicali neglette (da negletto, un termine che sta per trascurato). Ventuno patologie, tra cui la chikungunya appunto, diffuse in particolar modo nelle aree tropicali più povere ma che vengono segnalate sempre più anche in Italia.

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Nel rapporto, oltre ai fattori climatici e sociologici suggeriti dall’Oms, si sottolineava anche il fatto che durante la pandemia molti Paesi hanno rallentato, a causa della scarsità di risorse, la lotta a queste malattie. “Ora è il momento di rilanciare i programmi su sicurezza dell’acqua, – dichiarava allora il presidente dell’Aifa Robert Nisticò – servizi igienico sanitari e accesso all’assistenza sanitaria. Prevedendo nel contempo forme di sostegno internazionale alla ricerca di nuove e più efficaci terapie”.

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