Il Parlamento ucraino il 22 luglio ha approvato una legge che modifica l’indipendenza dei principali organi dell’Anticorruzione del Paese. Dopo le proteste, la marcia indietro.
La Verkhovna Rada, ovvero il Parlamento ucraino, martedì 22 luglio ha approvato una legge che va a modificare l’indipendenza degli organi dell’Anticorruzione del Paese, la Nabu e la Sapo. I cambiamenti hanno scatenato le reazioni dei cittadini, scesi in piazza a protestare, e dell’Unione europea, con cui l’Ucraina ha avviato il percorso per l’adesione.
Bruxelles, però, ritiene fondamentali alcune riforme che l’Ucraina deve portare avanti nello Stato di diritto. Ed il caso dell’Anticorruzione ha di fatto costituito un passo indietro. “Minare gli organismi indipendenti Anticorruzione, – ha affermato Rachel Denber, vicedirettrice per l’Europa e l’Asia centrale di Human Rights Watch – soprattutto durante la brutale guerra che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina, rischia di indebolire le fondamenta democratiche dell’Ucraina e la sua futura integrazione con l’Europa”.
Il presidente Volodymyr Zelensky è dunque stato costretto a fare marcia indietro. Proprio in queste ore ha presentato al Parlamento un nuovo disegno di legge che ha già avuto l’ok dal governo. “Ho appena approvato il testo di una proposta di legge – ha annunciato Zelensky – che garantisce un effettivo rafforzamento del sistema di polizia ucraino, l’indipendenza delle agenzie Anticorruzione e una protezione affidabile del sistema di polizia da qualsiasi influenza o interferenza russa. Il testo è ben bilanciato”.
L’Anticorruzione in Ucraina, è caos su Nabu e Sapo
Vedremo. Nel frattempo, cos’era accaduto nello specifico? Il controverso disegno di legge numero 12414 era stato inizialmente presentato da un gruppo di parlamentari di Servitore del popolo, il partito fondato da Zelensky nel 2017. L’obiettivo era quello di affrontare i casi di persone scomparse in prima linea in guerra. Era stato approvato in prima lettura a gennaio ma il 22 luglio erano stati inaspettatamente introdotti nel testo emendamenti riguardanti gli organismi anticorruzione ucraini. Il provvedimento era quindi passato con 263 voti favorevoli.
Le nuove modifiche legislative limitavano fortemente i poteri dell’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) a favore della Procura specializzata anticorruzione (Sapo). Si tratta di organismi chiave istituiti per indagare sulla corruzione ad alto livello. Gli emendamenti consentivano al procuratore generale (una figura completamente dipendente dal presidente) di riassegnare i casi della Nabu ad altri organi qualora le indagini fossero ritenute inefficaci. In precedenza era vietato il trasferimento dei casi Nabu ad altre forze dell’ordine.
La nuova legge conferiva inoltre al pg il potere di richiedere materiale d’indagine a qualsiasi inquirente Sapo e di trasferirlo a un procuratore esterno. Oltre a privare il capo della Nabu di incriminare funzionari di alto rango per corruzione, rendendo il procuratore generale l’unico organo con tale autorità. Inoltre, il pg poteva impartire istruzioni dirette ai procuratori anticorruzione all’interno dell’Agenzia specializzata, annullando il sistema precedente in cui tali procuratori erano subordinati solo alla dirigenza Nabu.
In quanto Paese candidato all’adesione all’Ue, l’Ucraina è tenuta, secondo un accordo firmato nel 2014, ad allinearsi agli standard in materia di Stato di diritto e a soddisfare una serie di obblighi tesi al rafforzamento dell’indipendenza e dell’efficacia delle sue istituzioni Anticorruzione. Il 22 e 23 luglio, migliaia di persone in tutta l’Ucraina hanno protestato per la prima volta contro il governo dall’inizio dell’invasione russa.
L’attivista Vitaliy Shabunin e le sue denunce
L’adozione della legge era stata preceduta a luglio da decine di perquisizioni di dipendenti della Nabu da parte di funzionari della Procura generale, dei Servizi di sicurezza dell’Ucraina e dell’Ufficio investigativo di Stato. Perquisizioni effettuate, a quanto pare, senza ordini del Tribunale e con molteplici violazioni del giusto processo. Le autorità hanno avviato indagini per presunti reati e illeciti che spaziano dalla cooperazione con lo Stato aggressore al tradimento, fino alla commissione di incidenti stradali nel 2021 e nel 2023.
A metà luglio poi, le autorità hanno messo nel mirino Vitaliy Shabunin. Quest’ultimo è un attivista anticorruzione che ha svolto un ruolo chiave nello svelare presunte corruzioni governative nei settori dell’approvvigionamento e della fornitura di armi. Shabunin è il fondatore dell’Antac, l’Anti-corruption action center. “L’ufficio presidenziale chiaramente non gradisce le nostre denunce di corruzione“, ha dichiarato Daria Kaleniuk, direttrice esecutiva dell’Antac.
Gli investigatori hanno fatto irruzione nella casa di famiglia di Shabunin a Kiev, e nel suo posto di lavoro vicino alla linea del fronte nella regione di Kharkivska. Shabunin, arruolatosi nell’esercito nel 2022, è indagato per evasione del servizio militare e frode, punibili con pene fino a dieci anni di carcere. Secondo l’Antac le perquisizioni sarebbero state effettuate senza un mandato del Tribunale. Gli investigatori hanno confiscato telefoni e tablet alla moglie e ai due figli di Shabunin. Contro l’uomo era già in corso una campagna diffamatoria che lo aveva dipinto come un evasore alla leva e un truffatore.
L’Ufficio nazionale anticorruzione Nabu, che era stato colpito dalla nuova legge che ha scatenato le proteste, più volte si era avvalso del sostegno di Antac per investigare ed avviare procedimenti contro Ministri, alti dirigenti e membri della Corte suprema. In più occasioni erano stati rivelati casi di tangenti, appropriazioni indebite e frodi. Alcuni scandali avevano coinvolto consulenti e sostenitori molto vicini a Zelensky. Due casi su tutti: l’ex vicepremier Oleksiy Chernyshov e l’ex Ministro Olha Stefanishyna che erano stati coinvolti in vicende immobiliari e vantaggi illeciti. Altre denunce avevano toccato lo stesso palazzo presidenziale con presunti conflitti d’interessi e interazioni sospette tra funzionari e imprenditori.