Aggressore arrestato e mandato fuori regione, la battaglia del papà che voleva farsi giustizia da solo: “Abbiamo vinto noi”

È accusato di aver accoltellato un coetaneo il 17enne tunisino arrestato e mandato in comunità fuori regione. Il caso del papà che voleva farsi giustizia da solo ha tenuto banco per giorni a Ravenna e in tutto il Paese.

È stato infine arrestato il 17enne accusato di aver accoltellato un coetaneo a Ravenna. Il caso era balzato agli onori della cronaca nazionale per la battaglia portata avanti dal padre della vittima, che aveva lasciato intendere di volersi fare giustizia da solo qualora l’aggressore fosse rimato a piede libero nella cittadina romagnola.

Francesco Patrizi, papà del figlio accoltellato, voleva farsi giustizia da solo
Aggressore arrestato e mandato fuori regione, la battaglia del papà che voleva farsi giustizia da solo: “Abbiamo vinto noi” (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Abbiamo vinto noi. – ha commentato Francesco Patrizi, ingegnere e imprenditore – Ma l’accusa è stata derubricata da tentato omicidio a lesioni”. Dopo giornate cariche di tensione, durante le quali l’uomo aveva lanciato sui social numerosi messaggi alle istituzioni, agli agenti al termine delle indagini coordinate dalla Procura minorile di Bologna, hanno arrestato il 17enne su ordine del gip.

Patrizi, tra l’altro, aveva scritto: “Avviso il questore e il prefetto. Portate via da Ravenna il delinquente. Diversamente non sarò stato io ad essere costretto a dovermi fare giustizia privata, ma sarete stati voi a non avercela garantita. Per certo, se lo trovo ci saranno gravissime conseguenze”. Subito dopo l’accoltellamento del figlio di Patrizi avvenuto la sera del 15 luglio nei pressi del Duomo di Ravenna, il ragazzo di origine tunisina era stato fermato, rilasciato e affidato alla comunità che lo ospitava.

Ravenna, il caso del ragazzo accoltellato. Vannacci: “Lottiamo insieme”

La vittima stando alle ricostruzioni stava difendendo la sorella ed è finito in ospedale rimediando quattro punti di sutura e una prognosi di dieci giorni. Patrizi a quel punto si è attivato con ronde, proclami social ed una manifestazione svoltasi a Ravenna il 19 luglio scorso con la quale ha raccolto la solidarietà di diverse centinaia di persone. In migliaia, invece, hanno preso le parti dell’imprenditore sul web, arrivando addirittura ad offrirgli supporto legale qualora avesse “agito”.

Attenzione. – aveva affermato Patrizi dopo il sit-in – Siamo in tanti oltre il limite della pazienza. Da nord a sud, gli italiani e le italiane oneste sono con me. Oggi siamo stati più di trecento. Se non toglierete da Ravenna il criminale che ha accoltellato mio figlio porterò a Ravenna oltre mille uomini. Alle mie parole seguono sempre i fatti”. L’imprenditore è riuscito via social a coinvolgere anche Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega. “Lottiamo insieme per raddrizzare questo mondo sottosopra, non molliamo”, ha scritto il generale.

Francesco Patrizi, papà del figlio accoltellato, voleva farsi giustizia da sé, durante una manifestazione
Ravenna, il caso del ragazzo accoltellato. Vannacci: “Lottiamo insieme” (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Secondo quanto raccontato dall’ingegnere di Ravenna, lui stesso sarebbe stato anche attenzionato dalla Digos. Nelle scorse ore, insomma, la svolta. Il presunto aggressore di Ravenna è finito in manette. I poliziotti hanno analizzato i sistemi di videosorveglianza, raccolto le dichiarazioni del ferito e dei testimoni ed effettuato approfondimenti medico-legali. L’accusa nei confronti del 17enne è di lesioni pluriaggravate e porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere.

Il giovane era già stato segnalato per reati contro il patrimonio e contro la persona. A suo carico era già stata emessa dalla Questura la misura di prevenzione dell’avviso orale. Il ragazzo è stato quindi collocato fuori regione, in una comunità per minorenni della Campania. Quello di Ravenna, sulla spinta dell’emotività e del sentimento di impunità e ingiustizia crescente, potrebbe diventare un caso nazionale su cui occorre una riflessione politica ed istituzionale quanto prima.

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