Banche e fallimenti, cambiano le regole: risparmiatori al sicuro, su chi peserà il crac

In praticamente nessun caso il costo dei fallimenti bancari sarà sostenuto dai contribuenti. Nel caso di un crac bancario tutto peserà su azionisti, creditori o reti di sicurezza finanziate dal settore.

È quanto si legge nel nuovo accordo sugli strumenti per affrontare i fallimenti bancari e proteggere i contribuenti e i depositi raggiunto nella Commissione Econ (Problemi economici e monetari del Parlamento europeo).

Banche e fallimenti, un martello rompe un salvadanaio a porcellino con monete sparse
Banche e fallimenti, cambiano le regole: risparmiatori al sicuro, peserà tutto su azionisti e creditori – Notizie.com

Tecnicamente si parla di uscita ordinata dal mercato, al fine di ridurre al minimo l’onere economico e proteggere i depositanti. Il provvedimento è stato inserito in un pacchetto di revisione della gestione delle crisi e dell’assicurazione dei depositi. Il pacchetto comprende tre fascicoli legislativi: la Direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (Brrd), il Regolamento sul Meccanismo di Risoluzione Unico (Srmr) e la Direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi (Dgsd).

A capo dell’Srmr c’è l’italiana Irene Tagli (S&D – Partito democratico). “Il raggiungimento di un ‘colma-divario’ operativo – ha spiegato Tagli – fornisce finalmente alle autorità di risoluzione strumenti più solidi ed efficaci per gestire il fallimento di piccole e medie banche. La riforma consentirà alle autorità di agire con maggiore rapidità e decisione per preservare la stabilità finanziaria“.

Banche a rischio crac, come tutelare il denaro dei contribuenti

L’obiettivo dell’accordo è tutelare meglio il denaro dei contribuenti e ampliare la gamma delle banche interessate, ma non solo. Si mirerà a consentire alle autorità di gestire in modo più efficace potenziali fallimenti e armonizzare la tutela dei depositanti in tutta l’Unione europea. Maggiore tutela per i depositanti e migliore accesso ai finanziamenti per la risoluzione, quindi.

I negoziatori hanno concordato che, in caso di insolvenza o risoluzione, i depositi avrebbero dovuto avere la priorità assoluta nella gerarchia dei rimborsi. Seguono i depositanti al dettaglio, le micro, piccole e medie imprese e i piccoli enti pubblici (purché non siano investitori professionali), che rientrerebbero nel terzo livello.

L'immagine di una banca a rischio falimento
Banche a rischio crac, come tutelare il denaro dei contribuenti – Notizie.com

Questa struttura a livelli è progettata per offrire una maggiore protezione a un’ampia gamma di depositanti, in base alle loro specifiche esigenze e caratteristiche.

Oltre alla protezione standard dei depositi Ue di 100mila euro a persona e per banca, saranno protetti anche alcuni depositi legati a transazioni immobiliari. Questi saranno coperti per un minimo di 500mila euro e fino a 2 milioni e mezzo dii euro, a seconda delle circostanze. Infine, i negoziatori del Parlamento europeo hanno garantito che il Comitato di risoluzione unico, responsabile della gestione delle banche in difficoltà, sarà più trasparente. Pubblicherà i documenti pertinenti e più reattivo in caso di crisi.

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