Il caldo torrido dell’estate appena cominciata porta con sé molti rischi per la salute e colpisce soprattutto i pazienti fragili. I consigli agli anziani del presidente di SIGG.
Quella del 2025 si preannuncia un’estate bollente. Il caldo africano di questi giorni sta colpendo numerose città italiane e il Ministero della Salute sta monitorando costantemente la situazione.
Le temperature, in alcune zone del nostro Paese, stanno già raggiungendo i 40 gradi. Per questo, il Dicastero guidato da Maurizio Schillaci ha attivato il numero telefonico 1500 per informare i cittadini sui servizi socio-sanitari e su come proteggersi dai rischi del caldo. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alla 17.
Le conseguenze negative delle alte temperature riguardano i soggetti fragili, ma anche quelli sani e i bambini. Insomma, proprio tutti, esponendosi alle alte temperature, possono subirne le conseguenze. Crampi, svenimenti edemi, sono i sintomi meno gravi, mentre colpi di calore e disidratazione, sono quelli più importanti.
Estate, anziani e dramma della solitudine: cosa fare in caso di malore, il consiglio del geriatra Dario Leosco
Nel caso degli anziani, il problema diventa più grave a causa del dramma della solitudine che in estate si accentua maggiormente. Figli in vacanza, città vuote, possono aumentare i rischi. “Questo non è un piccolo problema“, spiega Dario Leosco, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria a Notizie.com. E “riguarda molto più l’Italia che altri Paesi d’Europa. Chi sta solo deve stare ancora più attento a non esporsi alle alte temperature”.
Ma chi sono gli anziani più a rischio? Il geriatra, professore dell’Università Federico II di Napoli, spiega che il “pericolo caldo estremo” riguarda soprattutto i pazienti con patologie cardiovascolari “con pregresso infarto del miocardio e scompenso cardiaco. A loro è sconsigliato fortemente esporsi ad alte temperature nelle ore calde della giornata, per il rischio di una riduzione improvvisa della pressione arteriosa, sincope, caduta, frattura: tutti elementi questi, da porre all’attenzione”.
Il caldo non influisce necessariamente in maniera negativa sui pazienti ipertesi, ma Leosco spiega che “chi segue un trattamento farmacologico dovrebbe controllare i valori della pressione, perché con il caldo scende. Gli ipertesi dovrebbero monitorarsi tutti i giorni, ma anche i normotesi dovrebbero di tanto in tanto”.
Un altro rischio importante per gli anziani (e non solo) è la disidratazione: “Laddove è possibile, quando non hanno uno scompenso cardiaco, i pazienti dovrebbero idratarsi in maniera particolare. Consiglio di bere un litro o un litro e mezzo di acqua al giorno”.
Bere acqua, mangiare sano e stare al fresco
Insomma: restare a casa nelle ore più calde del giorno, bere tanta acqua e pure “vestirsi nel modo più consono possibile. Ed evitare di esporsi al vento estivo mentre si è sudati, perché può causare complicanze broncopolmonari“. Anche seguire una buona alimentazione può aiutare ad affrontare il caldo torrido: “Mangiare tanta frutta, cereali, legumi, cibi freddi, non grassi ed estremamente ricchi di carboidrati”.
Infine, Leosco in caso di malori consiglia di “contattare il 118. In caso di malore importante, se si ha un’autonomia sufficiente, è inutile aspettare il medico di base o la guardia medica. Il 118 può misurare i parametri vitali in tempi ragionevoli”.