Escalation Iran, massima allerta anche in Italia: la mappa delle basi Usa e Nato e i casi in cui Roma sarebbe chiamata in guerra

“Nessun aereo è partito dall’Italia per attaccare l’Iran”, si è affrettato a dire il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tra le fila del governo, però, la preoccupazione è palpabile.

A poche ore dall’attacco degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani la premier Giorgia Meloni ha convocato una riunione d’emergenza con i Ministri interessati, il sottosegretario Alfredo Mantovano ed i vertici dei servizi segreti.

Un caccia americano pronto a decollare da una base italiana
Escalation Iran, massima allerta anche in Italia: la mappa delle basi Usa e Nato e i casi in cui Roma sarebbe chiamata in guerra (ANSA FOTO) – Notizie.com

Si guarda con particolare attenzione ad un’eventuale ulteriore escalation, alle minacce che stanno giungendo dal Medio Oriente a tutto l’Occidente, al fatto che l’Italia, membro della Nato ed alleato Usa, ospita sul proprio territorio numerose basi divenute obiettivi sensibili dopo i raid di Washington. “L’intervento Usa – ha detto Tajani – per impedire all’Iran di avere a disposizione l’ordigno nucleare rappresenta un cambiamento di scenario. La situazione è preoccupante”.

Profondamente scossa anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. “L’Iran è il Paese aggredito. È possibile ora un’espansione del conflitto che coinvolga il Pakistan, potenza atomica. – ha commentato il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo – Faccio appello al governo italiano affinché in nessun caso dia disponibilità per l’uso delle basi Nato e americane che ospitiamo sul nostro territorio”. Non è così semplice. La guerra tra Iran, Stati Uniti ed Israele ha aperto comunque uno scenario complesso dai risvolti imprevedibili.

Guerra in Iran, in quale caso l’Italia sarebbe coinvolta

Ma in quale caso Nato e Italia potrebbero essere coinvolte e costrette alla guerra? L’ipotesi principale risiede nell’articolo 5 del Trattato del nord Atlantico. Un attacco diretto contro il territorio o le forze armate di Usa o di qualsiasi altro Paese membro dell’Alleanza Atlantica (Israele non lo è) innescherebbe automaticamente l’articolo 5. Al di là di un’eventuale escalation militare, però, il nostro Paese potrebbe subire conseguenze indirette dell’instabilità in termini di crisi migratorie, diffusione del terrorismo ed impatti economici (che abbiamo già analizzato qui).

Ma, come già accennato, in queste ore è un’eventuale rappresaglia militare a tenere banco nel nostro Paese. Le basi militari in Italia potrebbero divenire obiettivi primari. Anche senza un attacco diretto, l’Italia potrebbe essere coinvolta e chiamata a fornire supporto logistico, aereo e navale alle operazioni alleate (com’è avvenuto nel caso della guerra in Afghanistan). Nel dettaglio, sono decine le basi militari di Usa e Nato che l’Italia ospita sul suo territorio. La distinzione tra basi degli Stati Uniti e quelle dell’Alleanza Atlantica non è sempre netta. Diverse strutture, pur essendo formalmente italiane, ospitano personale, attrezzature e comandi Usa o Nato.

Velivoli Nato e Usa in una base italiana
Guerra in Iran, in quale caso l’Italia sarebbe coinvolta (ANSA FOTO) – Notizie.com

Nel nord Italia ad Aviano, non lontano da Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia, c’è una delle più grandi basi aeree statunitensi in Europa. Ospita il 31st Fighter Wing dell’Air force degli Stati Uniti (Usaf). Mai nessuna conferma ufficiale, ma ad Aviano potrebbero esserci anche bombe nucleari tattiche, le B61. Altre basi Usaf si trovano a Rivolto, Maniago (poligono di tiro), Roveredo (deposito di armi), San Bernardo (deposito di munizioni) e Trieste (base navale).

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In Veneto, invece, ci sono le basi Ederle e Del Din. La prima è il quartier generale del 173rd Airborne brigade combat team dell’Esercito Usa. La seconda supporta capacità operative e logistiche. Altre strutture si trovano a Longare (deposito di armi), Solbiate Olona (pronto intervento Nato), Oderzo, Codognè, Istrana. A Ghedi, in provincia di Brescia, si trova una base dell’Aeronautica militare italiana con un significativo presidio Usa. Qui si troverebbero le testate atomiche tattiche B61-3, B61-4 e B61-7. In Trentino-Alto Adige ci sono invece le stazioni di telecomunicazioni e radar dell’Usaf di Cima Gallina e Trento.

Le basi italiane, Usa e Nato in Toscana, Lazio e Campania

Nel centro Italia, invece, è la Toscana la regione principale dov’è scattata la massima allerta. Tra Pisa e Livorno ci sono Camp Darby, Pisa ammo storage area e Poggio Ballone. Sono perlopiù centri logistici per le operazioni militari in Europa, nord Africa e Medio Oriente. Nel Lazio Gaeta rappresenta un porto d’attracco concesso alla Marina americana (Us Navy). A Roma si trova poi il Nato defense college, un centro di formazione e studi strategici.

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Nella sola Napoli ci sono tre centri fondamentali per i comandi Usa e Nato: Capodichino, Bagnoli e Nisida. Le tre basi costituiscono la sede del Comando della forza congiunta (Jfc), del Naval support activity e della Sesta flotta Usa nel mar Mediterraneo. Sempre in Campania da segnalare il Carney Park di Gricignano d’Aversa (base militare) e Mondragone (centro di comando Usa e Nato). In Puglia a Taranto si trova il comando delle Forze navali e anfibie Italia e Nato, ma non solo. Vicino Brindisi a Punta della Contessa c’è un poligono di tiro, mentre a San Vito dei Normanni è segnalata un’ex base Usaf forse ancora operativa.

Un caccia pronto a decollare da una base italiana
Le basi italiane, Usa e Nato in Toscana, Lazio e Campania (ANSA FOTO) – Notizie.com

In Sicilia si trova la base di Sigonella della Naval air station (Nas) che ospita velivoli da pattugliamento marittimo (P-3 Orion e P-8 Poseidon), droni Global hawk, Triton e Reaper e convertiplani Mv-22 Osprey. Qui ha sede l’Alliance Ground Surveillance (Ags) della Nato. A Niscemi c’è poi la Naval radio transmitter facility (Nrtf) della Us Navy. Centri importanti si trovano anche sulle isole di Lampedusa (guardia costiera Usa) e Pantelleria (telecomunicazioni Us Navy).

Infine, la Sardegna. A Monte Limbara c’è una base missilistica Usa, a Capo Teulada un’area di addestramento e poligono, a Decimomannu una base aerea Nato, a Monte Urpino depositi munizioni Usa e Nato.

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