Si era lanciato all’inseguimento di un rapinatore Carlo Legrottaglie, 59enne carabiniere ucciso a colpi di pistola da un malvivente poche ore fa.
La tragedia è avvenuta Francavilla Fontana, nel Brindisino, in Puglia. La pattuglia dell’Arma era intervenuta dopo la segnalazione di una rapina a un distributore di carburanti proprio nella periferia del piccolo centro pugliese.
A bordo dell’auto due carabinieri, il brigadiere Legrottaglie ed un suo collega. La gazzella, un’Alfa Romeo Giulia con i classici colori dell’Arma, ha intercettato l’auto dei rapinatori, una Lancia Y di colore scuro. Alla vista dei militari i malviventi sono fuggiti e i carabinieri li hanno inseguiti. Le due auto si sono speronate fino a quando si sono dovute fermare, dopo essersi toccate più volte, nella campagna circostante, in contrada Rosea.
I rapinatori sono scesi dall’auto dividendosi. Carlo Legrottaglie ne ha inseguito uno che ha sparato contro il carabiniere alcuni colpi di pistola, uccidendolo. Il brigadiere sarebbe riuscito anche riuscito a rispondere al fuoco. Nove bossoli sono stati ritrovati sul luogo dell’agguato. Oggi sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro di Legrottaglie. Da domani sarebbe andato in licenza e poi, a luglio, in pensione. Il suo collega è sotto choc.
Il brigadiere Carlo Legrottaglie era originario di Ostuni
Il 59enne era originario e viveva ad Ostuni, era prossimo alla pensione, e lascia una moglie e due figlie. “Il comandante generale dei carabinieri Salvatore Luongo e tutta l’Arma si stringono attorno ai familiari del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, scomparso tragicamente nell’adempimento del proprio dovere oggi, a 59 anni, raggiunto da colpi d’arma da fuoco durante un inseguimento nel brindisino”, si legge sul profilo X dell’Arma.
Anche il Ministro della Difesa Guido Crosetto e numerosi altri rappresentanti delle istituzioni hanno espresso cordoglio per la drammatica morte del brigadiere. “Ci ha lasciato tenendo fede al giuramento prestato: proteggere a qualsiasi costo i cittadini e l’Italia. – ha sottolineato Crosetto – In questo momento di grande dolore, ci stringiamo ai familiari, ai colleghi dell’Arma e al comandante generale Salvatore Luongo. Mi inchino di fronte al senso del dovere ed al coraggio”.
L’uccisione di Carlo Legrottaglie ha scosso profondamente Nicola Magno, segretario generale regionale Puglia del sindacato militare Unarma. Magno ha sottolineato quanto sia difficile, delicato e spesso estremamente rischioso il lavoro quotidiano dei carabinieri, in particolare di chi opera su strada, esposto in prima linea al pericolo e alle imprevedibilità del servizio.
“Non è accettabile che su interventi tanto pericolosi, come una rapina che può celare soggetti armati e pronti a tutto, venga inviata una sola pattuglia. – ha concluso Magno – Serve un incremento reale e strutturale del personale, affinché si possa garantire un intervento tempestivo ma soprattutto sicuro per chi indossa ogni giorno una divisa al servizio dei cittadini”.
Omicidio di Carlo Legrottaglie, catturati i rapinatori: uno è morto. Ecco i loro nomi
I rapinatori sono stati catturati poche ore dopo l’omicidio nei pressi di una masseria a Grottaglie, in provincia di Taranto, dopo un altro conflitto a fuoco. I criminali erano fuggiti a piedi dopo aver sul posto la vettura utilizzata, che è risultata essere una Lancia Y rubata il mese scorso a Locorotondo, nel Barese. La zona in cui è avvenuto l’omicidio è una zona di campagna. Si tratta di una contrada alla periferia della cittadina, non lontano dalla zona industriale.
Uno dei due è morto dopo essere rimasto ferito, probabilmente a causa della sparatoria con i militari. I due fuggitivi, entrambi originari di Carosino, non lontano da Taranto, si erano rifugiati in una masseria tra Grottaglie e Martina Franca. Qui sono stati rintracciati dalla polizia. Stando alle prime ricostruzioni alla vista di due agenti del reparto Falchi, arrivati sul posto in sella ad una moto, i malviventi hanno aperto nuovamente il fuoco. Hanno così ingaggiato un secondo conflitto a fuoco con le forze dell’ordine.
A perdere la vita è stato Michele Mastropietro di 69 anni. Il pregiudicato aveva numerosi precedenti, tra cui un assalto a un furgone portavalori dell’istituto Sveviapol Sud avvenuto nel 2013 nei pressi di Monteiasi. Sarebbe stato proprio Mastropietro a sparare a Carlo Legrottaglie, uccidendolo.
L’altro fuggitivo, Camillo Giannattasio, 67 anni, risulterebbe incensurato. È stato arrestato e trasferito in Questura a Taranto. Attualmente è sottoposto a interrogatorio. Non è ancora chiaro se Mastropietro sia deceduto a causa delle ferite riportate nel primo conflitto con i carabinieri o se sia stato colpito nella seconda sparatoria con la polizia. Per questo motivo è stata disposta l’autopsia sia sul corpo del rapinatore sia su quello del brigadiere Legrottaglie. Entrambi saranno esaminati presso l’Istituto di Medicina Legale.
“Esprimo il più profondo cordoglio per la morte del brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie, ucciso nell’esercizio del suo dovere mentre interveniva a seguito di una rapina, questa mattina a Francavilla Fontana. – ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – Il dolore si unisce allo sdegno per l’efferata violenza contro un uomo in divisa, colpito mentre serviva lo Stato e proteggeva i cittadini. Alla sua famiglia, all’Arma dei Carabinieri e a tutti i suoi cari va la mia più sentita vicinanza, personale e del Governo”.