Doveva rappresentare un’alternativa al pericoloso tabacco da fumare, nonché una maniera per smettere gradualmente di acquistare pacchetti su pacchetti di sigarette.
Lo svapo, invece, o meglio la sigaretta elettronica per i non addetti ai lavori, starebbe gradualmente affiancando il fumo tradizionale. Una tendenza portata avanti specie dai più giovani che ha di fatto annullato il trend positivo dei fumatori adulti.
Il dato sul cosiddetto policonsumo, che preoccupa non poco gli esperti, è stato diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione del No tobacco day che si celebra oggi, sabato 31 maggio 2025. Si tratta di un fenomeno che riguarda la grande maggioranza dei 14-17enni che fumano. E una quota sempre maggiore di adulti, con rischi crescenti per la salute.
“L’uso composito dei prodotti da fumo rappresenta una sfida complessa per la salute pubblica, – ha affermato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone – perché non si può escludere che l’uso composito di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con o senza nicotina, si traduca in aumento del rischio per la salute”.
I ragazzi tra gli 11 ed i 13 anni: “I nostri genitori sanno che fumiamo”
Più nel dettaglio, fumano o svapano il 7,5% (oltre 240mila ragazzi/ragazze) degli studenti italiani tra gli 11 e i 13 anni. La percentuale sale al 37,4% tra gli studenti di 14-17 anni (circa 865mila ragazzi e ragazze). Tra i prodotti sperimentati dagli studenti italiani emergono anche le bustine contenenti nicotina. Hanno dichiarato di averle provate l’8,2% degli studenti tra i 14 e i 17 anni.
Il consumo di tabacco o nicotina si concentra nei fine settimana o nei giorni di festa in entrambe le fasce di età e per tutti i prodotti indagati. Tra gli studenti consumatori di sigarette elettroniche di entrambe le fasce d’età il prodotto viene utilizzato prevalentemente con liquidi contenenti nicotina. Circa un ragazzo su cinque tra gli 11 e i 13 anni dichiara che i propri genitori sono a conoscenza del fatto che fumi o svapi.
“I risultati delle ricerche – ha sottolineato Simona Pichini, che dirige il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – che abbiamo realizzato ci danno la misura della precocità dei comportamenti di sperimentazione da parte dei preadolescenti. E della criticità del passaggio tra la scuola media e la scuola superiore, a conferma dell’importanza degli interventi di prevenzione destinati a queste fasce d’età”.
Il 2024 ha registrato un calo delle chiamate al telefono verde contro il fumo dell’Iss (800554088), scese a 6497 dalle 6931 del 2023. Per il 90% a chiamare sono fumatori, soprattutto maschi, mentre l’8,1% sono familiari, in questo caso soprattutto donne. Il 92,3% di chi chiama vuole smettere, o far smettere di fumare. Ma è in crescita anche chi chiede informazioni sui nuovi prodotti.