Garlasco, tutto quello che sappiamo dell’impronta 33: il palmo destro di Sempio sulla scena del crimine. Interpellanza a Nordio: “Stop al carcere per Stasi”

All’indomani delle nuove convocazioni, dell’interrogatorio mancato da Andrea Sempio e della diffusione delle notizie circa l’impronta repertata, la Procura ha provato a fare chiarezza.

Sul delitto di Garlasco si stanno rincorrendo indiscrezioni, voci, prove e servizi giornalistici. Ma la verità sembra ancora lontana. Oggi è stato il giorno dei dettagli sull’impronta di Sempio, dei dubbi di una testimone su Stefania Cappa, di un’interpellanza al Ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere lo stop al carcere di Alberto Stasi.

Chiara Poggi impronta 33
Garlasco, tutto quello che sappiamo dell’impronta 33: il palmo destro di Sempio sulla scena del crimine. Interpellanza a Nordio: “Stop al carcere per Stasi” (X FOTO) – Notizie.com

Bisogna ricordare che proprio quest’ultimo è l’unico condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Ovvero la 26enne uccisa il 13 agosto del 2007 nella villetta di famiglia in via Pascoli a Garlasco. Partiamo con le ultime ricostruzioni proprio dall’impronta. Il procuratore capo di Pavia Fabio Napoleone ha fatto sapere che i consulenti tecnici (il tenente colonnello del Ris di Parma Gianpaolo Iuliano e il dottor Nicola Caprioli) hanno individuato l’impronta vicino al cadavere di Chiara.

L’impronta è stata ricondotta a Sempio, amico del fratello della ragazza, attraverso nuove potenzialità tecniche sia hardware sia software. La traccia in questione è la numero 33 e faceva parte di una serie di impronte all’epoca dei fatti non attribuite o ritenute non utili. L’impronta sarebbe stata lasciata dal palmo destro di Sempio, come deriverebbe dalla corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche. La traccia è stata evidenziata attraverso l’impiego di un reagente, la ninidrina, che le ha conferito un colore rosa.

Delitto di Garlasco, dove si trovava l’impronta 33?

Il procuratore non ha fatto riferimento all’ipotesi che l’impronta fosse insanguinata, anche perché nel corso degli accertamenti di diciotto anni fa, il risultato fu negativo. Dove si trovava l’impronta? Essa è stata rinvenuta sulla seconda parete destra delle scale che conducono al seminterrato dove è stato rinvenuto il cadavere di Chiara Poggi. Non è tutto. Il 29 agosto 2007 i Ris di Parma ispezionarono le pareti e il soffitto delle scale della cantina.

L’impronta 33 era priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici, fu fotografata digitalmente e fu asportata dal muro il 5 settembre grattando l’intonaco con un bisturi sterile. La consulenza odierna è stata depositata anche per permettere il contraddittorio con la difesa di Andrea Sempio. L’avvocata di quest’ultimo, Angela Taccia, ha comunque controbattuto che l’uomo “ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco”.

Alberto Stasi in Tribunale
Delitto di Garlasco, dove si trovava l’impronta 33? (ANSA FOTO) – Notizie.com

Dunque per la legale, anche in questo caso il fatto che un’impronta di Sempio si trovasse in prossimità del luogo dov’è stata trovata Chiara non sarebbe una circostanza anomala. Sempre oggi è emerso che lo scorso febbraio i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano avrebbero trovato nella spazzatura di Sempio alcuni bigliettini accartocciati. Su alcuni di essi l’indagato avrebbe scritto di aver “fatto cose brutte“, da “non immaginare”. Sono invece ancora in corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati la scorsa settimana nella sua abitazione.

Al centro dell’inchiesta, anche se non indagate, ci sarebbe anche il ruolo delle gemelle Cappa, cugine di Chiara. Una donna di 48 anni si è fatta avanti e, tramite il suo avvocato, ha depositato alla Procura di Pavia alcune dichiarazioni, chiedendo anche di essere sentita dagli inquirenti. La 48enne ha deciso di rivolgersi ai pm dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva detto “di aver avuto un ottimo rapporto” con la cugina.

Garlasco, una donna di 48 anni contro Stefania Cappa: “Si avvertiva rancore”

Stefania Cappa mi confidò di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi. Anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. – ha raccontatoSi avvertiva dell’invidia o del rancore verso la cugina. Diceva: ‘Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella’, aggiungendo altre parole offensive”.

Bisogna ricordare che Stefania e Paola sono tornate alla ribalta delle cronache per il racconto di un altro supertestimone. Questi avrebbe a sua volta sentito una persona raccontare che una delle due il giorno dell’omicidio si recò presso l’abitazione della nonna a Tromello.

Gemelle Cappa
Garlasco, una donna di 48 anni contro Stefania Cappa: “Si avvertiva rancore” (X FOTO) – Notizie.com

La ragazza avrebbe avuto con sé un grosso borsone e potrebbe aver gettato nel canale che scorre vicino alla casa, oggi disabitata, un oggetto pesante. Proprio per questo le autorità si sono recate a Tromello per dragare il piccolo corso d’acqua. Sugli oggetti rinvenuti, tra cui ci sarebbe anche un martello, sono in corso approfondimenti investigativi.

Infine, dalla cronaca oggi il mistero del delitto di Garlasco si è trasferito nella sfera politica. Il deputato di Forza Italia, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera, ha scritto un’interpellanza al Ministro Nordio per chiedere lo “stop al carcere per Alberto Stasi. Nessun cittadino può rimanere privato della libertà personale mentre la stessa giustizia che lo ha condannato coltiva, e processualmente, il dubbio che possa essere innocente”.

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