I prossimi mesi saranno decisivi per il delitto di Garlasco: i giorni X sono il 17 giugno e il 24 ottobre. Entrambi rappresentano date fondamentali, e riguardano la maxi perizia genetica disposta dalla gip Daniela Garlaschelli.
Si prova a riscrivere la storia a partire dalla scienza, con una nuova inchiesta coordinata dal procuratore di Pavia Fabio Napoleone, dall’aggiunto Stefano Ciavardi e dalla pm Valentina De Stefano. L’unico indagato è Andrea Sempio, oggi 37enne. Il dna sotto le unghie di Chiara Poggi verrà comparato con quello di ben dieci persone.
Nella villetta di Garlasco furono trovate circa 60 impronte e molti reperti vennero sequestrati nel 2007, anno dell’omicidio per il quale, ricordiamolo, la legge ha deciso che c’è solo un colpevole: Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi. Attualmente sconta la pena definitiva in carcere a 16 anni ed ha ottenuto la semilibertà con un permesso di lavoro fuori da Bollate.
La giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha posto sei quesiti ai tecnici che dovranno effettuare le analisi genetiche. Tra i dna, ci sono quelli di persone che frequentavano casa Poggi e di chi è entrato nell’immediatezza del delitto nella villetta per effettuare soccorsi e rilievi. Se venisse rilevata la presenza di persone “sospette”, a quel punto le indagini potrebbero davvero riscrivere la storia del processo.
Tutti i quesiti della gip ai tecnici
- Rivalutare i risultati presentati nel processo di Appello bis dal genetista Francesco De Stefano che, nel 2014 aveva ritenuto inutilizzabile il dna sulle unghie di Chiara Poggi (primo e secondo quesito).
- Estrarre il dna dai para-adesivi “delle impronte rinvenute sulla scena del crimine e sugli oggetti analizzati” nei laboratori del Ris di Parma. Su questo gli avvocati hanno ottenuto che le analisi siano solo genetiche e non dattiloscopiche.
- Estrarre il dna “dai campioni biologici e reperti” che all’epoca non sono mai stati “sottoposti ad analisi” o che avevano restituito un “esito dubbio o inconclusivo”. Questi campioni e reperti di trovano all’Istituto Unità Medicina Legale dell’Università di Pavia.
- La “comparazione” tra tutti i dna per “accertarne l’eventuale corrispondenza o compatibilità con il profilo genetico di Sempio, di Stasi, dei familiari maschi della vittima e tutte le persone alle quali è stato estratto il dna.
- L’ultimo quesito riguarda la “catena di custodia”. Cioè il modo in cui tutti i reperti sono stati conservati. Tra essi, la confezione di tè, i pacchi di biscotti e cereali, il tappetino del bagno e altri sacchetti. Oltre che i para-adesivi di tutte le impronte che, come vedremo tra poco, sono 60 in totale.
17 giugno al via la perizia dei tecnici. Su chi verranno effettuati gli esami
La genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani entreranno per la prima volta nel laboratorio di Milano della Polizia scientifica il prossimo 17 giugno. In questa occasione si confronteranno con i consulenti della parti per capire se i dna parziali maschili trovati sotto le unghie di Chiara Poggi possano essere utilizzati.
Sono passati infatti 18 anni dal delitto di Garlasco, e non è certo che le tracce biologiche possano restituire risultati scientificamente credibili. Su chi verranno comparate le tracce:
- Tra i nomi è figurato quelli delle gemelle Stefania e Paola Coppa, cugine di Chiara Poggi. Le due donne sono state indicate dalla difesa di Alberto Stati. Nel 2007 diventarono famose per un fotomontaggio che le ritraeva insieme con Chiara. Le cugine di Chiara si sottoporranno al confronto delle impronte su alcuni reperti come il fruttolo, un pacco di biscotti e un contenitore del tè. Reperti questi, mai analizzati e decontestualizzati dalla scena del crimine.
- Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi. I due andarono a Londra insieme in una vacanza studio. Da alcune foto, pare che avesse utilizzato il computer dell’ex fidanzato della vittima. E che anche Chiara Poggi utilizzava.
- Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti. Erano tutti amici di Andrea Sempio e Marco Poggi, il fratello della vittima. Il carabinieri del Nucleo Investigativo nei giorni scorsi hanno perquisito le case dei primi due.
- Tre carabinieri e alcuni soccorritori.

Ricordiamo che nessuno di queste persone citate è indagata nell’inchiesta che vede come unico sospettato Andrea Sempio.
Per la Procura e la difesa di Alberto Stasi, uno dei dna analizzati nel primo processo che ha portato alla condanna, apparterrebbe a Sempio, mentre l’altro a un uomo ignoto. Gli esperti coinvolti nei processi a carico dell’ex fidanzato di Chiara hanno sempre ritenuto questo materiale inutilizzabile.
Il tappetino da bagno e le analisi delle impronte
Al vaglio ci sarà anche un frammento del tappetino del bagno dove l’assassino ha lasciato l’impronta insanguinata, e sul quale si deciderà se procedere con la comparazione delle impronte o del dna. Non possono essere effettuate entrambe le analisi perché i reagenti sono diversi e la sostanza chimica contaminerebbe il reperto. È bene dire che anche le impronte verranno analizzate solo da un punto di vista genetico.
Nel corso del processo a carico di Stasi sono state attribuite solo 57 delle 60 impronte rinvenute nella villetta. L’analisi dattiloscopica dunque, riguarderà le restanti 3 mai attribuite in passato e rinvenute sui cartoni delle pizze che la sera prima del delitto mangiarono Alberto Stasi e Chiara Poggi.
Garlasco, perché si tornerà in Aula il 24 ottobre
La gip ha dato tre mesi di tempo ai periti per effettuare le comparazioni. Intanto si tornerà in Aula il prossimo 24 ottobre per discutere dei risultati. “Ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere la storia”, sono le parole di Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi. Il suo assistito, racconta, “vive questo momento con grande speranza e un po’ di paura”.
“È chiaro che noi siamo per la verità che è già stata accertata, non ci opponiamo agli accertanti che devono farsi, anche perché non potremmo farlo”, ha dichiarato Gian Luigi Tizzoni, avvocato dei familiari di Chiara Poggi. “Speriamo che tutto venga letto assieme a quello che è stato fatto prima, altrimenti sarebbero dei lavoro inutili”.
Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, racconta invece che il suo assistito è “tranquillo. Mi dice sempre “ho la coscienza pulita, è già uscita la verità su di me più di una volta, perché non dovrebbe uscire anche stavolta?”.
Sempio in Procura martedì 20 maggio
Intanto, Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta, è stato convocato per martedì 20 maggio in Procura a Pavia. Comparirà davanti ai pm che hanno riaperto il caso del delitto di Garlasco e in quell’occasione potrà decidere di rispondere a tutte le loro domande, o scegliere a quali rispondere di volta in volta. Oppure potrà avvalersi della facoltà di non rispondere.
La convocazione è d’obbligo dopo la perquisizione a casa a Voghera avvenuta nei giorni scorsi, durante la quale gli 007 dei carabinieri hanno trovato anche un vecchio articolo di giornale Sempio sull’omicidio di Chiara Poggi, scritto mentre frequentava un corso di comunicazione. Gli inquirenti stanno cercando il testo di quell’articolo sia sui supporti informatici sequestrati, sia nella sede della Fondazione di Pavia dove il 37enne ha partecipato al corso post diploma. L’altra parte dell’inchiesta è qui.