Le gemelle Cappa, Marco Panzarasa, Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti: si riavvolge il nastro del caso di Chiara Poggi. Nessuno di loro è indagato, ma dovranno sottoporsi agli esami genetici.
Sarà un lavoro complicato quello degli inquirenti, che hanno deciso di riavvolgere il nastro e fare un lunghissimo passo indietro, tornando a diciotto anni fa. Il punto di partenza è il 13 agosto del 2007, quando Chiara Poggi venne trovata morta nella villetta di famiglia a Garlasco, mentre i genitori erano in vacanza.
Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, attualmente indagato nella nuova inchiesta aperta dalla Procura di Pavia, ha definito questa indagine “molto lunga” e “confusa dall’origine, già dalla prospettazione dell’accusa”. Gli inquirenti ipotizzano il reato di omicidio per il 37enne amico di Marco Poggi, fratello della vittima “perché in concorso di altri soggetti o con Alberto Stasi, cagionava la morte” di Chiara “colpendola al capo e al volto con reiterati colpi inferti con un corpo contundente”.
L’arma del delitto non è mai stata identificata con certezza e mai trovata. Una svolta in tal senso è arrivata nei giorni scorsi quando, dopo aver dragato il canale di Tromello, è stato ritrovato un martello che si presume possa essere compatibile con l’oggetto usato per colpire Chiara. Ma niente è certo, e così sarà fino a che non verranno effettuate le analisi.
L’ipotesi è che Alberto Stasi possa non aver agito da solo. Teoria questa, già avanzata e scartata in passato. Per cercare risposte dunque, si comincerà dall’inizio, a partire da chi possa ave bussato quella tragica mattina alla porta di Chiara. Porta che lei avrebbe aperto senza esitazioni, dal momento che nella villetta non sono mai stati trovati segni di effrazione.
I due filoni della stessa indagine
Le indagini proseguono sul doppio binario: da un lato ci sono il materiale ritrovato nel canale di Tromello e sui dispositivi elettronici, chiavette usb e carteggi che erano nelle abitazioni perquisite di Sempio, gli amici Mattia Capra e Roberto Freddi e dei genitori del 37enne.
Dall’altro poi, c’è il filone della scienza attraverso le analisi genetiche che la gip Daniela Garlaschelli ha affidato a Denise Albani e Domenico Marchigiani. Gli esperti avranno tre mesi di tempo per comparare il dna sulle unghie di Chiara Poggi con quello di dieci persone tra cui le gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine della vittima, Marco Panzarasa, Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti, amici di Andrea Sempio e Marco Poggi. E ancora, tre carabinieri e alcuni soccorritori entrati sulla scena del delitto per questioni ovviamente, di lavoro.
Gli accertamenti peritali cominceranno il 17 giugno, si concentreranno solo sulle analisi genetiche delle impronte e del materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della vittima. Nel frattempo Andrea Sempio è stato convocato in Procura per martedì 20 maggio e resta l’unico indagato nell’inchiesta. Il 37enne già altre volte è stato menzionato nei processi a carico di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, che è invece l’unico condannato per il delitto di Garlasco.
Anche se è indagata solo una persona, questa nuova indagine ruota attorno a numerosi protagonisti, all’epoca poco più che adolescenti. Vediamo chi sono, a partire dagli amici di Alberto Stasi e Marco Poggi.
Garlasco, chi sono Roberto Freddi e Mattia Capra
Roberto Freddi e Mattia Capra hanno dichiarato che il giorno dell’omicidio di Chiara si trovavano a Garlasco. Ma secondi gli inquirenti, le celle telefoniche segnalano che nessuno dei due fosse in paese. Andavano spesso in bici a casa Poggi a trovare Marco.
Sono tra le persone che frequentavano la villetta di via Pascoli in quel periodo. Insieme con il fratello della vittima e dell’attuale indagato stavano progettando una vacanza insieme per quell’estate. I loro nomi sono emersi da alcuni contatti telefonici con Sempio la mattina del 13 agosto del 2007.
Chiara Poggi, Chi è Alessandro Biasibetti, oggi diventato frate
C’è poi Alessandro Biasibetti, all’epoca fidanzato con Angela Taccia, attuale avvocata di Andrea Sempio. Dopo il diploma al liceo di Vigevano e l’Università a Pavia, è stato per dieci anni educatore per la diocesi e la parrocchia. È diventato frate domenicano professo nel 2020, diacono quatto anni dopo. Quel giorno Alessandro non si trovava a Garlasco.
Garlasco, Marco Panzarasa, l’amico di Alberto Stasi
Marco Panzarasa oggi è un avvocato e componente del direttivo della Camera penale di Pavia. Suo padre è stato sindaco di Garlasco ed era un amico anche di Alberto Stasi. I due si erano conosciuti nell’estate del 1997 all’oratorio di Garlasco, poi diventarono compagni di banco al liceo. Insieme erano andati a Londra per una vacanza studio terminata il 4 agosto del 2007, durante la quale Chiara li aveva raggiunti. All’epoca si era appena laureato, oggi ha 42 anni, è sposato. l’11 agosto del 2007 ricevette un messaggio da Stasi nel quale gli domanda di portargli una cartolina di Londra che aveva lasciato nella sua valigia.
I due amici non si incontrarono mai, proprio per la morte di Chiara. Panzarasa venne a sapere dell’omicidio mentre rientrava in treno da un fine settimana al mare con gli amici. Era il 13 agosto, gli altri compagni di viaggio tornarono dopo Ferragosto. In treno ricevette la telefonata di Stefania Cappa e venne a sapere dell’omicidio della ragazza. I biglietti del treno sono agli atti dell’indagine.
Nel 2008 la sua casa venne posta sotto sequestro dai carabinieri, che portarono un computer e altro materiale informativo. Ma l’investigazione si concluse con un nulla di fatto. Panzarasa non è mai stato indagato e non lo è oggi. Il suo rapporto con Stasi si è raffreddato dopo il delitto.
Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara Poggi
Infine, ci sono le gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine della vittima. Il canale di Tromello, dov’è stato trovato il martello, si trova poco distante da una vecchia abitazione della loro nonna. Le due ragazze avevano frequentato solo negli ultimi tempi la villetta di Garlasco e diventarono famose per un fotomontaggio che le ritraeva con Chiara Poggi dopo il suo omicidio.
Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche una festa in piscina avvenuta a luglio del 2007, poche settimane prima della morte della giovane, alla quale anche lei era stata invitata.