Sanità, il sondaggio non lascia dubbi: troppa burocrazia

Un sondaggio condotto da Ipsos ha aperto interrogativi importanti riguardo la fiducia dei cittadini verso i medici curanti, troppe lungaggini

Un recente sondaggio condotto da Ipsos per conto della Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg) ha messo in luce una problematica sentita da un significativo strato della popolazione italiana: la burocrazia che grava sui medici di famiglia.

Sanità, troppa burocrazia
La burocrazia nella sanità -Ansa- Notizie.com

Secondo i dati raccolti, il 26% dei cittadini ritiene che oggi i medici di base siano sopraffatti da compiti amministrativi e burocratici, mentre un altro 25% li vede principalmente come intermediari per l’individuazione di esami specialistici. Questa visione, tuttavia, non corrisponde alle aspettative degli italiani che, nel 77% dei casi, desiderano che il loro medico di famiglia sia un vero punto di riferimento nella gestione della salute.

Sanità: il ruolo del medico di famiglia, secondo i cittadini è importante

Il desiderio espresso dalla popolazione è chiaro: il medico di famiglia dovrebbe essere colui che prende in carico la salute del paziente in modo globale e non limitarsi a fornire singole consulenze o prescrizioni.

Sanità, poca fiducia nei medici di famiglia
Medici di famiglia -Ansa- Notizie.com

Tale esigenza si manifesta uniformemente su tutto il territorio nazionale e attraverso tutte le fasce d’età, sebbene con una maggiore enfasi negli over 60 dove l’85% sottolinea l’importanza del rapporto fiduciario con il proprio dottore.

Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, evidenzia come il sondaggio confermi l’importanza fondamentale del rapporto di fiducia tra paziente e medico. Nonostante le difficoltà imposte da un sistema sanitario sempre più ingolfato dalla burocrazia, emerge chiaramente la richiesta dei cittadini: meno adempimenti amministrativi e più tempo dedicato alla cura vera e propria. Scotti sottolinea anche come sia necessaria una riorganizzazione dell’assistenza territoriale per permettere ai medici di concentrarsi maggiormente sulle esigenze sanitarie dei loro assistiti.

La soluzione proposta prevede un ridimensionamento delle responsabilità burocratiche a carico dei professionisti sanitari a favore dell’intensificazione dell’ascolto attivo nei confronti del paziente. Questo cambiamento organizzativo mirerebbe a migliorare la qualità delle visite mediche grazie anche all’utilizzo ottimizzato degli strumenti diagnosticati disponibili sul territorio.

Medico di famiglia: la fiducia è ai minimi storici

Andrea Scavo, direttore dell’Osservatorio ItaliaI’nsight presso Ipsos che ha curato l’indagine, aggiunge ulteriori dettagli sulla percezione pubblica riguardante il ruolo del medico di famiglia. Se oggi circa metà degli italiani si affida al proprio dottore come principale punto di riferimento per questioni sanitarie, in uno scenario ideale questa percentuale salirebbe drasticamente dimostrando così una forte volontà da parte della popolazione italiana verso un rapporto ancora più stretto ed efficace con i propri professionisti sanitari.

Questo sondaggio rivela non solo le criticità attuali legate alla gestione amministrativa nella medicina generale ma anche e soprattutto le aspettative elevate degli italiani nei confronti del servizio sanitario nazionale e la speranza verso un futuro in cui la relazione diretta tra paziente e medico possa tornare ad essere al centro dell’attenzione.

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