Roberto Salis in un’intervista a ‘La Repubblica’ spiega il perché si è deciso di candidare la figlia alle prossime Europee: “C’è un motivo particolare”.
La scelta di candidare Ilaria Salis alle Europee sta facendo molto discutere. La nostra connazionale detenuta in Ungheria correrà con Avs. Una decisione che soddisfa solamente in parte il padre, che in un’intervista ai microfoni de La Repubblica conferma che la sua preferenza era di vederla iscritta nella lista del Pd.
Ma la discesa in campo di Ilaria ha un obiettivo molto particolare: accelerare l’iter processuale e, in caso di vittoria, arrivare ad una scarcerazione. “E’ la strada più veloce – spiega il padre Roberto al quotidiano italiano – ma speriamo naturalmente che si possa fare qualcosa anche prima. E’ questo il mio appello a Salvini, visti i suoi ottimi rapporti con il presidente Orban“.
Salis sulle condizioni della figlia
Roberto Salis al quotidiano italiano fa il punto anche sulle condizioni della figlia. Il padre conferma che Ilaria è frustrata perché vorrebbe in prima persona prendere parte alla campagna elettorale per illustrare in prima persona le sue posizioni politiche. Ma queste possono essere solamente dette al genitore nei 10 minuti di colloquio al giorno e poi sarà lui attraverso un lungo viaggio per l’Italia ad illustrarle.
L’obiettivo principale, come detto in precedenza, è quello di arrivare all’elezione per dare una svolta alla detenzione e al processo della nostra connazionale. Da qui la speranza di correre con il Pd, ma alla fine è stato Avs a spuntarla. Vedremo se la scelta darà le risposte giuste oppure non si raggiungeranno i voti per entrare in Parlamento.
La candidatura di Ilaria Salis e le polemiche
La candidatura di Ilaria Salis ha provocato diverse polemiche e anche le parole rilasciate dal padre al quotidiano italiano sono destinate a dare vita ad un nuovo dibattito tra maggioranza e opposizioni. Vedremo se alla fine la scelta fatta dalla famiglia sarà premiata oppure la nostra connazionale non riuscirà ad entrare in Parlamento.
