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Politica

Crosetto: “Dall’Iran attacco molto grave, ma Israele…”

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Francesco Spagnolo

Il ministro Crosetto in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ritorna sull’attacco dell’Iran contro Israele e manda un chiaro messaggio a Netanyahu.

E’ sempre più alta la tensione tra Iran e Israele. L’attacco avvenuto nella serata di sabato 13 aprile è stato una risposta a quanto successo a Damasco nei giorni scorsi. La situazione ora sembra essere tornata alla normalità anche se la tregua potrebbe durare davvero poco.

Il ministro Crosetto sulla tensione tra Iran e Israele – Notizie.com – © Ansa

C’è il timore di una reazione da parte di Israele e, quindi, di una vera e propria guerra. Tema che il ministro Crosetto ha affrontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Il ministro Crosetto condanna l’Iran

Il ministro Crosetto condanna l’Iran – Notizie.com – © Ansa

La condanna all’attacco dell’Iran da parte del ministro Crosetto è stata immediata e ribadita anche in questa intervista. Il titolare della Difesa, però, ha anche chiesto a Israele di non forzare troppo la mano e di fermarsi. Una richiesta che difficilmente Netanyahu accetterà e questo lo sa molto bene anche l’esponente del governo.

La risposta di Tel Aviv ci sarà – il pensiero dell’esponente al Corriere della Sera ma speriamo che scelga quello meno dura. Comprendiamo bene le loro motivazioni. Il problema è che questa strategia sta danneggiando il loro Paese“. La speranza, quindi, è che si possa arrivare in davvero poco tempo ad una tregua e si mettano alle spalle momenti non sicuramente facili.

Margelletti (Csi): “L’Italia non è pronta”

Il pensiero di Margelletti sulla tensione tra Iran e Israele – Notizie.com – © Ansa

Conflitto in Israele al centro anche dell’intervista rilasciata a Il Tempo da Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionale. Il numero uno del Csi ribadisce che in Italia si sta pensando molto alle elezioni e poco alle due guerre in corso.

L’esperto, inoltre, ricorda come il ministro Crosetto in passato ha ricordato come l’Italia non è pronta ad affrontare una guerra. Parole che avrebbero dovuto provocare una protesta dentro e forte il Parlamento. Invece sono state completamente dimenticate.