Infermieri, novità su stipendi: aumenti in vista

Infermieri, arrivano delle novità importantissime per quanto riguarda i loro stipendi: aumenti in vista

A partire da questo pomeriggio, mercoledì 20 marzo, si aprirà ufficialmente la stagione che riguarda i rinnovi contrattuali. Ovviamente per quanto riguarda il settore del pubblico impiego. A differenza delle altre volte, però, i primi che affronteranno questo delicato tema non saranno coloro che fanno parte del ministero, bensì un altro tipo di categoria molto spessa al centro di polemiche e di brutte notizie di cronaca che li vede come vittime. Stiamo parlando degli infermieri.

Aumento di 156 euro
Stipendi in aumento per infermieri (Pixabay Foto) Ctyrumors.it

Non solamente loro, ma anche tecnici di laboratorio e impiegati amministrativi in questo settore. Stiamo parlando di ben 600mila dipendenti: più della metà sono personale infermieristico. Secondo quanto riportato dagli ultimi dati diramati all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e che siete al tavolo delle trattative per il governo, ha deciso per un importante aumento nei confronti degli infermieri. Sarà di 156 euro.

Aran, aumento stipendio per infermieri: sarà di 156 euro

Basti pensare che nell’ultimo contratto, quello triennale che va dal 2019 fino al 2021, gli aumenti tabellari oscillavano tra i 60 ed i 98 euro. Ovviamente a seconda del tipo di inquadramento. Senza dimenticare il fatto che gli infermieri, in passato, avevano ottenuto anche dei fondi definiti “ad hoc” che avevano aumentato di gran lunga la loro retribuzione e indennità di specificità. Portando questi aumenti complessivi a 175 euro. Una decisione presa anche per un altro motivo molto importante e subito dimenticato e messo in un cassetto.

Aumento di 156 euro
Stipendi in aumento per infermieri (Pixabay Foto) Ctyrumors.it

Ovvero quello riguardante il loro straordinario lavoro effettuato durante il periodo della pandemia da Covid, quando la maggior parte di loro ha lavorato ininterrottamente senza avere la possibilità di riposare. Un nuovo contratto che, però, dovrà affrontare un altro problema che è nato dopo la fine dell’emergenza del virus: quello riguardante il “burn out” del personale infermieristico. Ovvero turni e orari massacranti e lunghissimi, con retribuzioni decisamente più bassi rispetto ad altri Paesi ed anche per quanto riguarda il privato.

Non è affatto un mistero che, nell’ultimo periodo, ci sta stata una fuga non indifferente di infermieri dal servizio pubblico. Un problema molto a cuore da parte delle Regioni all’Aran. Senza dimenticare anche quelli che hanno rassegnato dimissioni come gli operatori sanitari mandando in difficoltà questo settore. Un livello di allarme molto alto per il nostro Paese. Segno del fatto che, nei prossimi anni, la popolazione tenderà ad invecchiare e di conseguenza la domanda di servizi sanitari aumenterà sempre di più.

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