Case green, Fiocchi (FdI) a Notizie.com: “Contraddizione: togliamo le caldaie ma abbiamo le centrali a gas”

Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva delle case green, che ha come obiettivo emissioni zero entro il 2050. 

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato contro il provvedimento, nonostante sia arrivato in Aula con le modifiche richieste proprio dai partiti di maggioranza italiani. Le delegazioni del Pd, M5S, Avs e Iv si sono espressi a favore.

La direttiva prevede che non ci saranno più incentivi fiscali per le caldaie a gas e il divieto di installazione dal 2024. Gli Stati membri dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolanti per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento, eliminando man mano i combustibili fossili e nel raffreddamento entro il 2040.

Dobbiamo ricordarci che la direttiva delle case green è solo un pezzo del famoso green deal. Dall’altra parte abbiamo approvato l’obiettivo di aumentare la percentuale delle energie rinnovabili in maniera significativa. Se non riusciamo a farlo si evidenzia una contraddizione in termini perché togliamo le caldaie a gas dagli appartamenti ma abbiamo le centrali a gas che producono l’energia per riscaldare”. A mettere in evidenza questa incoerenza è l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Pietro Fiocchi, che ai nostri microfoni spiega per quale motivo il partito della premier Giorgia Meloni ha votato contro il regolamento.

Case green, Fiocchi (FdI) a Notizie.com: "Contraddittorio sostituire le emissioni delle caldaie private con quelle di una centrale a combustibili fossili"
Case green, Fiocchi (FdI) a Notizie.com: “Contraddittorio sostituire le emissioni delle caldaie private con quelle di una centrale a combustibili fossili” (Foto di Facebook) – notizie.com

Perché avete votato no alla direttiva?
Faccio una premessa. Condividiamo l’obiettivo di usare meno energia e salvaguardare l’ambiente, ma abbiamo forti dubbi in particolare su tre passaggi. Il primo: i tempi molto stretti. L’Italia ha un patrimonio immobiliare molto variegato e una serie di vincoli storici e architettonici, quindi sarà problematico raggiungere gli obiettivi nei tempi indicati”.

Qual è il secondo?
Non si è ancora capito da dove vengano le risorse difficili da reperire in quanto il governo dovrà coprire i miliardi di euro per il Superbonus 110% del M5S. Nella direttiva non è ancora stato definito. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione, sono stati fatti grandi miglioramenti. Si lascia molta libertà di decisione sulle metodologie ai diversi Stati membri, perché le azioni da intraprendere sono tutte diverse”.

Rispetto alla proposta iniziale, le spese di ristrutturazione non sono più dei cittadini ma dei singoli Stati. Sono previsti fondi europei da elargire ai Paesi membri?
La direttiva non dice molto su dove trovare i fondi. Per questo motivo, come dicevo, abbiamo votato contro. Bisognerà capire dove reperirli. Nel caso dei nuovi edifici non ci sono problemi, perché saranno costruiti direttamente a zero emissioni. Ma su quelli esistenti sarà un lavoro difficile e siccome nella direttiva non è scritto dove verranno presi questi fondi, immagino che vadano recuperati nei bilanci nazionali”.

Pietro Fiocchi
Pietro Fiocchi (Ansa Foto) – notizie.com

Ha parlato di tre criticità. Qual è la terza?
Questa direttiva è solo un pezzo del famoso green deal ed è corretta in difesa dell’ambiente. L’obiettivo è abbattere le emissioni di Co2 in atmosfera, ma se sostituiamo le emissioni delle caldaie con quelle di un’enorme centrale a combustibili fossili, non abbiamo ottenuto niente. Abbiamo approvato l’obiettivo di aumentare la percentuale delle energie rinnovabili in maniera significativa. Se non riusciamo a farlo è risibile, perché togliamo le caldaie a gas dagli appartamenti, ma abbiamo la centrale a gas che produce l’energia elettrica per riscaldare”.

Sta dicendo che è contraddittorio?
Sì, andrebbero prese decisioni molto forti e trovati i fondi necessari per raggiungere l’indipendenza energetica. Sarebbe una questione strategica per l’Europa, visto che siamo nelle mani di Russia, Cina e Medio Oriente. Sarebbe bene andare verso questa direzione, ma si deve investire sul nucleare di ultima generazione o altre tecnologie ecosostenibili. Non credo sia possibile arrivare al 100% di rinnovabili in Italia in tempi brevi”.

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