Gomorra Capitale: reportage esclusivo nella piazza di spaccio del Quarticciolo, dove tutto sembra lecito

Gomorra Capitale, reportage esclusivo di Notizie.com nella piazze di spaccio del Quarticciolo,  alla periferia est di Roma. Vedette appostate ovunque, minori italiani e stranieri che  spacciano ad ogni angolo delle strade, un quartiere “militarizzato”.  Degrado, abbandono e nessuna speranza di un presente o di un futuro migliori. Eppure c’è chi lotta ogni giorno contro tutto ci

Un mercoledì come tanti. Esterno notte. Siamo nella periferia est della Capitale e sono  da poco trascorse le 10 della sera. In macchina attraversiamo viale Palmiro Togliatti. Sorpassato l’incrocio con la via Prenestina, entriamo in via Manfredonia. Benvenuti al Quarticciolo”. Dove tutto sembra essere lecito. In questo quadrante di Roma,  ci hanno portato segnalazioni, tante segnalazioni, di cittadini  stufi  di vivere in un quartiere,  dove lo spaccio della droga avviene indisturbato. Non serve addentrarsi di molto nel dedalo di vie tutte uguali, per capire, intercettare, parlare e vedere  giovani vedette appostate ad ad ogni angolo delle strade. Adolescenti italiani e stranieri. Alcuni non arrivano ad avere 16 anni. Ridono, scherzano, spacciano. In mano hanno buste di droga. Le dosi sono già pronte per essere vendute. La prassi è la solita: i clienti passano a piedi o in macchina. Pochi secondi, vetri dei finestrini che si abbassano, mani che si incrociano e il cliente va via “soddisfatto”.

I gruppi, e sono tanti, che vendono la droga sono monitorati dall’alto. Bisogna controllare chi esce ed entra dal quartiere. Scooter guidati da ragazzi senza casco, seguono le auto “sospette”. Compresa la nostra. Consumatori abituali di eroina e cocaina si aggirano ovunque. Anche loro fanno parte della rete di controllo. Dietro le finestre, sopra le terrazze occhi indiscreti seguono i movimenti di tutti. I portoni di ingresso dei palazzi hanno serrature divelte. Gli spacciatori quando devono dileguarsi non hanno tempo da perdere. Le vedette e i pali sono attrezzati. Sedie agli angoli di ogni via, la visuale aperta e libera su più punti. Residui di un chiosco improvvisato, ci raccontano di uno spaccio senza sosta. Avviene di giorno ed esplode di notte. La nostra intenzione è di documentare con microtelecamere nascoste, quanto più è possibile.

Gomorra Capitale: reportage nella piazza di spaccio del Quarticciolo, dove tutto sembra lecito

Gomorra Capitale, reportage esclusivo Notizie.com
Gomorra Capitale, reportage esclusivo Notizie.com

Dopo aver girato dunque più volte in auto, non ci resta che parcheggiare e incamminarci verso gli spacciatori. La nostra presenza non passa ovviamente inosservata. Siamo “nuovi” del quartiere. Eppure inizialmente non destiamo particolari sospetti. All’improvviso però tutto cambia. Nelle vie del Quarticciolo fanno irruzione volanti delle forze dell’ordine. “Occhio” “Prete”. Si sentono nitidamente le urla e i richiami di chi è addetto al controllo. In un lampo i baby spacciatori si dileguano. Il silenzio cala nel quartiere e anche il nostro “racconto” si modifica lungo il percorso.  Da una macchina scende Don Antonio Coluccia. La tunica struscia a terra. Don Antonio Coluccia è il “prete indigesto” che dal 2012 si batte contro le piazze di spaccio. A Roma lo fa da anni a San Basilio, A Tor Bella Monaca, dove a fine agosto del 2023, uno scooter ha tentato di investirlo durante la marcia per la legalità. Ora il “Don”, è così che lo chiamano, ha messo nel mirino gli spacciatori del Quarticciolo. Avviciniamo Don Coluccia e  proviamo a parlarci fuori dalle telecamere. Gli  chiediamo di poter  proseguire insieme a lui e agli agenti che lo scortano h24  per le vie del quartiere. E il racconto che abbiamo ascoltato, e che ascolterete nel reportage esclusivo, è uno spaccato di verità.

Gomorra Capitale, Don Coluccia: il sacerdote col fischietto che libera la piazza di spaccio

Gomorra Capitale, reportage esclusivo Notizie.com
Gomorra Capitale, reportage esclusivo Notizie.com

La verità di chi la droga la vuole lontana dai  bambini, dai ragazzi, dalle famiglie. Lontano da un quartiere che avrebbe il diritto ad un presente ad un futuro migliori,  e che invece è diventato una delle tante,  troppe,  piazze di spaccio di Roma Capitale. Lo vuole la mala vita organizzata, che si è sostituita  qui allo Stato,  creando un  welfare illegale, ma alternativo. Le braccia armate per vendere le dosi sono giovani, e se capita  che i capi finiscano in prigione, c’è chi provvede al sostentamento della famiglia. Don Coluccia prova a presidiare queste vie. Arriva senza farsi annunciare. Fischietto in bocca: è il segnale che la piazza ora è occupata. Don Coluccia disturba gli spacciatori, la sua presenza allontana i clienti. “Prete”,  si sente gridare dall’alto ogni volta che il sacerdote imbocca una via. Gli agenti di scorta controllano ogni movimento.

Lo seguono in silenzio, mentre lui parla con chiunque si fermi. “Dell’Alessandrino e di quello che accade qui nessuno parla Perchè? A chi dà fastidio?, ci dice mentre proseguiamo nella nostra inedita passeggiata. Don Coluccia vuole riaccendere luci spente,  e smuovere coscienze. E intanto, nella speranza che la politica si accorga di questa altra parte di Roma sottratta alla legalità, affida la disperazione delle madri di tossici e spacciatori al “cuore buono della Madonna”.

 

 

 

 

 

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