Morte Giulia Cecchettin, Nordio lancia segnale contro femminicidi

Morte Giulia Cecchettin, in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Quest’ultimo si è soffermato nella lotta contro i femminicidi nel nostro Paese 

Giulia Cecchettin è l’ennesima vittima di femminicidio. Un orribile fenomeno che non cessa affatto a fermarsi. E’ la numero 105ma donna uccisa in quest’anno. Un numero impressionante e che non cessa affatto ad aumentare. Una tragedia che ha colpito un intero Paese che si aspetta delle mosse importanti da parte del governo per cercare di trovare rimedio a questi atti orribili nei confronti delle donne. Nella fiaccolata che si è verificata, nella serata di ieri, in onore di Giulia era presenta anche un esponente dello Stato.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio (Ansa Foto) Notizie.com

Si tratta di Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia ha voluto mostrare tutta la sua vicinanza al papà Gino ed alla sorella Elena (rimasta l’unica donna di casa) da parte del governo per far capire che cercheranno in tutti i modi di rendere giustizia a Giulia ed a tutte le donne uccise da parte di coloro che credevano di amare. Il ministro ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘ proprio nella città trevigiana in cui si è voluto soffermare a lungo sulla questione del femminicidio.

Morte Giulia Cecchettin, Nordio: “Faremo guida per riconoscere segnali spia”

Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Come nella mafia esistono i reati spia, così nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia: sintomi di un possibile aggravamento di violenza. Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro“.

Poi ha continuato dicendo: “Ciò che ieri poteva sembrare galanteria, insistenza, messaggi social può essere invece la spia di una futura violenza. E occorre informare anche i maschietti dei reati prefigurati e dei rischi che si corrono con certi comportamenti perché l’addensamento di questi reati mi fa pensare anche ad una sorta di emulazione“.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Fiaccolata in memoria di Giulia Cecchettin (Ansa Foto) Notizie.com

In merito alla questione riguardante i femminicidi ha rivelato: “Più che una legge organica serve un intervento organico. E una radicale rieducazione soprattutto di giovani e adolescenti, per renderli consapevoli dei loro doveri in particolare verso le coetanee. Credo che l’aggressività di molti uomini deriva dalla sedimentazione millenaria del dominio maschile sulla donna, iniziato ai primordi della civiltà quando l’unico criterio di supremazia era la forza muscolare.

Da lì la subalternità femminile nell’ambito militare, politico, culturale e sessuale. Solo negli ultimi decenni abbiamo preso atto della pari dignità di genere. Ma se la razionalità accetta questa situazione, il nostro codice genetico è difficile da rimodulare. Poiché le sue radici sono profonde, è su queste che dobbiamo incidere. Ecco perché occorre educare e informare, ascoltare i giovani ma anche dare risposte adeguate“.

In conclusione si è soffermato anche sulle parole della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Un invito alla premier, Giorgia Meloni, per cercare di introdurre l’educazione al rispetto e l’affettività nelle scuole. Una idea che si può attuare per il ministro: “Una nuova legge si può anche fare, ben venga se serve almeno in questo settore a trovare un accordo con l’opposizione. Solo l’educazione sradica i pregiudizi“.

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