Guerra Israele, in merito a quanto sta accadendo sono arrivate le parole da parte di Antonio Tajani. Il vicepremier ne ha discusso in una intervista al ‘Corriere della Sera’
Un conflitto che continua ad andare avanti. Tanto da arrivare al giorno numero 34. Il bilancio è, purtroppo, grave visto che è stata superata la soglia delle 10mila vittime tra israeliani e palestinesi. Si sta cercando in tutti i modi, come sta accadendo in Ucraina, di porre fine a tutto questo e di “cessare il fuoco” una volta e per tutte. In merito a quanto sta accadendo sono arrivate anche le parole da parte di Antonio Tajani. L’attuale vicepremier e ministro degli Esteri ne ha parlato al ‘Corriere della Sera‘.
Nella stessa ha espresso la propria vicinanza al popolo israeliano che, come riportato dal politico, fa bene a difendersi da questi vili attacchi. Anche se, il pensiero principale, deve necessariamente essere rivolto ai civili. Proprio questi ultimi devono essere protetti. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Ci siamo confrontati con i nostri alleati internazionali, Usa, Canada e Giappone. Abbiamo discusso con un incredibile senso di responsabilità e realismo. Noi europei condanniamo l’attacco terrorista del 7 ottobre.
Siamo consapevoli che Israele ha il pieno diritto a difendersi, ma chiediamo a tutti e quindi allo stesso Israele di difendere i civili, di permettere pause umanitarie nei combattimenti per aiutare la popolazione di Gaza. Chiediamo anche al governo di Israele di mettere un freno alle violenze di coloni estremisti nei territori palestinesi di Cisgiordania”.
Israele, Tajani: “Speriamo che questa guerra finisca quanto prima”
Un pensiero, quello di Tajani, che ha voluto continuare in questo modo: “Tutti noi vogliamo che questa guerra finisca al più presto. Allo stesso tempo, però, vogliamo anche che Israele elimini i gruppi terroristi di Hamas. Se Israele dovesse continuare le operazioni militari dovrà farlo rispettando la legge internazionale, proteggendo le popolazioni civili e organizzando tregue che possano servire al rilascio degli ostaggi.
Vogliamo lavorare alla formula ‘due popoli due Stati’. Non ci sono alternative”. Successivamente si è soffermato anche alla conferenza di Parigi: “Si cercherà di fronteggiare la crisi umanitaria di cui è vittima la popolazione civile, ma anche per provare a gestire lo scontro politico. Bisogna iniziare a ricostruire Gaza, sia materialmente che politicamente. Il nostro Paese farà la sua parte con grandissimo senso di responsabilità”.
