“Riportateli a casa ora”. In Campidoglio il flash mob ad un mese dall’attentato di Hamas ad Israele

“Riportateli a casa ora”. In Campidoglio il flash mob ad un mese dall’attentato di Hamas ad Israele. C’erano anche le telecamere di Notizie.com

“Il nostro messaggio è che preghiamo che i nostri bambini, ostaggio nei sotterranei di Gaza, possano presto tornare alle loro case”.

Passeggini in Campidoglio, per ricordare i rapiti di Hamas
Passeggini in Campidoglio, per ricordare i rapiti di Hamas, foto Notizie.com

Così  il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun,  in piazza del Campidoglio durante il  flash mob per chiedere il rilascio dei cittadini israeliani rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre, tra cui 33 giovanissimi. “Niente ci lascia più sgomenti di questi bambini che sono vittime di questa situazione. Li vogliamo a casa- ha proseguito Fadlun- Se i bambini sono tutti uguali nelle guerre? Senza dubbio. Tutti i bambini hanno diritto di essere protetti”.  Dafna, Noam, Alma, Ruth, Shahar, Ofir. Di 16 anni, 12 anni, 9 anni, 4 anni, 3 anni, 8 mesi. Tanti bambini e tanti ragazzi, insieme a uomini, donne e anziani. Sono quasi 200 infatti gli ostaggi catturati da Hamas nell’attacco a Israele dello scorso 7 ottobre.

“Riportateli a casa ora”. In Campidoglio il flash mob ad un mese dall’attentato di Hamas ad Israele

33, come i passeggini vuoti portati oggi sotto la piazza in piazza del Campidoglio, e tenuti da altrettante donne, per il flash mob #bringthemhomenow, ‘Riportateli a casa ora’, organizzato dalla Comunità ebraica di Roma per chiedere il rilascio di tutti i civili rapiti. Tra peluche, giocattoli e palloncini con i colori della bandiera israeliana, i nomi dei 33 bambini e sono stati  ripetuti al megafono al centro della piazza, sotto al Marc’Aurelio, davanti a decine di persone raccolte in solidarietà e in preghiera.

“Da 30 giorni degli innocenti sono tra le mani di Hamas, chiediamo alla Comunità internazionale il rilascio immediato dei rapiti”, spiega ha spiegato Micol Anticoli, consigliere della Comunità Ebraica di Roma. “Il 7 ottobre è stato un punto di non ritorno, è stato peggio peggio delle Torri Gemelle, peggio dell’Intifada:
donne sventrate da cui è stato estratto il feto, e prima che le donne perdessero i sensi. Bambini bruciati vivi nei forni. Cose mai viste nemmeno nemmeno dai tagliagole dell’Isis. Barbarie di questo tipo sono avvenute solo una volta nella storia, per mano dei nazisti”, ha poi concluso.

Impostazioni privacy