Israele, Nelli Feroci (IAI): “Ecco cosa dobbiamo attenderci ora”

L’analisi di Nelli Feroci dopo il feroce attacco ai danni di Israele, che ha colto di sorpresa sia gli israeliani che la comunità internazionale. Ad essere colpito è il tentativo di normalizzazione in Medio Oriente, mentre ora si guarda in faccia a una vera e propria carneficina. Per l’ambasciatore italiano è stato l’Iran ad armare Hamas, anche se “gli altri Paesi del Golfo vogliono restarne fuori”. Di conseguenza, l’attacco rischia di ritorcersi contro Hamas e lo stesso popolo palestinese.

In sostanza, ha spiegato l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, l’offensiva palestinese, oltre a rappresentare un orrore che grida vendetta al cospetto del cielo, rischia di rappresentare anche un errore in termini di strategia e convenienza per coloro che lo hanno perpetrato.

nelli feroci
(Ansa)

Intervistato dal Quotidiano nazionale, Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, ha cercato di fare chiarezza su quanto sta accadendo, mettendo luci interessi in gioco e errori strategici. “Credo sia interessante collegare l’offensiva di Hamas al tentativo in corso di normalizzazione delle relazioni fra Arabia Saudita e Israele, cioè una ripresa delle relazioni diplomatiche e un riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita sul modello degli accordi di Abramo”, ha detto Feroci, ricordando che ormai da mesi proseguono i negoziati con il sostegno degli Stati Uniti.

L’ambasciatore: “Certamente vedremo una reazione massiccia da parte israeliana”

Tuttavia, “il primo sospetto che viene è che un’offensiva di queste dimensioni di questa portata condotta da Hamas contro Israele provocherà inevitabilmente una reazione massiccia da parte israeliana. Questo renderà molto complicato e difficile per l’Arabia Saudita procedere su questo percorso di normalizzazione del rapporto con Israele“. In sostanza, se è vero che esiste la possibilità che ci siano dietro l’attacco Paesi interessati a tenere il Medio Oriente una regione destabilizzata, è altrettanto vero che “questi Paesi non sono molti”, dice Feroci.

“C’è sicuramente l’Iran, che ha salutato con il massimo della solidarietà questa operazione condotta da Hamas. È verosimile che l’Iran abbia messo a disposizione di Hamas missili, razzi e tecnologie per costruirli proprio nella Striscia che hanno consentito questa offensiva. E la Russia non mi sembra che si sia per ora manifestata. È sicuramente un Paese che può avere un interesse a destabilizzare quella regione soprattutto a impedire un tentativo americano di tornare protagonista nella regione con l’estensione degli accordi di Abramo all’Arabia Saudita”.

Israele
(Ansa)

Le conseguenze che ora si attendono, per Feroci, difficilmente vedono l’entrata nel conflitto di altri Paesi arabi della regione. Tuttavia, “c’è comunque qualcosa che sfugge alla comprensione razionale dietro questo attacco così massiccio con così tante vittime”, commenta. “Anche perché è più che noto che le forze israeliane sono di gran lunga superiori a quelle di Hamas e che la rappresaglia sarà durissima e inevitabile”.

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