G20 India, per Modi si è fatta la storia: Kiev furiosa, svelato motivo

G20 India, al primo giorno del summit Narendra Modi mostra tutta la sua soddisfazione per questo grande evento: non dello stesso parere da Kiev 

Il primo ministro dell’India, Narendra Modi, al termine del primo giorno del summit del G20 (che si sta tenendo a Nuova Delhi) esprime tutta la sua soddisfazione. “Abbiamo fatto la storia” fanno sapere media e fonti locali. Ricordiamo che il summit è stato inaugurato nella giornata di ieri, sabato 9 settembre, con molte novità. Ovvero quello del “via libera” all’ingresso da parte dell’Unione Africana nel gruppo.

Per Modi è stata fatta la storia
Summit G20 (Ansa Foto) Notizie.com

Con tanto di firma di un memorandum per un corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa. Lo stesso che dovrebbe essere alternativo alla Via della Seta cinese. Successivamente si è parlato anche della dichiarazione finale, con il compromesso sulla parte che riguarda la guerra in Ucraina. In merito a questo summit, però, la Russia non viene mai menzionata. Non si parla nemmeno della sua aggressione.

Summit G20 India, manca condanna Russia: furia Ucraina

Come riportato in precedenza la Russia non viene mai tirata in ballo. Anche se, allo stesso tempo, si va a richiamare il comunicato da parte di Bali dello scorso anno. Ovvero le risoluzioni dell’Onu approvate in questo anno e mezzo. Una sorta di escamotage per  poter ‘salvare’ questo vertice, che rischiava di fallire su questa posizione. Per la Russia si tratta di un testo che è stato definito “equilibrato”. Per nulla favorevoli, invece, da Kiev che bocciano questo summit e annunciano: “Il G20 non ha nulla di cui essere orgoglioso“.

Per Modi è stata fatta la storia
Summit G20 (Ansa Foto) Notizie.com

Le prime due sessioni del vertice (“One earth” e “One family“) sono dedicate a clima, ambiente ed energia. Successivamente anche a crescita inclusiva, obiettivi del millennio, parità di genere, istruzione. Prende parola anche la premier italiana, Giorgia Meloni che annuncia: “Si tratta di approcci troppo radicali o asimmetrici nella transizione ecologica ed energetica che potrebbero provocare squilibri pericolosi“.

Non si è fatto attendere l’attacco nei confronti della Russia, colpevole di utilizzare le “forniture energetiche come arma“. Non solo: la presidente del Consiglio ha fatto sapere che il nostro Paese è pronto a destinare all’Africa più del 70% su Fondo Italiano per il clima: “Questo significa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento“.

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