Coghe (Pro Vita): “Condividiamo la decisione della Regione Lazio sul Gay Pride”

Jacopo Coghe, portavoce dell’Associazione Pro Vita, in esclusiva ai nostri microfoni: “Su questa vicenda ci sono due cose che sono passate nel nulla”.

Nessuna decisione omofoba o caduta dall’altro. Sono stato tradito dagli organizzatori del Gay Pride e da qui la decisione di togliere il patrocinio“, così il governatore Rocca in un’intervista a La Stampa dopo le polemiche nate per la decisione presa dalla sua giunta nei confronti della manifestazione in programma nei prossimi giorni nella Capitale.

Jacopo Coghe esclusiva
Jacopo Coghe in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – foto Facebook

In queste ultime ore gli organizzatori hanno parlato anche di un collegamento tra la decisione della Regione Lazio e il comunicato dell’Associazione Pro Vita che chiedeva di togliere il patrocinio. “Non è assolutamente così – ha dichiarato il portavoce Jacopo Coghe ai nostri microfoni – noi abbiamo solamente segnalato una incongruenza. Ci sembrava assurdo, infatti, che a livello nazionale si è al lavoro per rendere l’utero in affitto un reato universale e poi una regione amministrata da quella coalizione appoggia la sua promozione“.

La Regione si è resa conto di aver fatto un passo falso – ha aggiunto – e da qui la decisione di fare un passo indietro e ripristinare la legalità. Ma sicuramente quanto scritto in queste ore non è vero“.

Coghe: “Nessun boicottaggio, il Pride si farà”

Jacopo Coghe esclusiva
Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione Pro Vita e Famiglia – Notizie.com – © Ansa

Lo stesso Coghe ha tenuto a precisare che da parte della Regione Lazio non c’è stato nessun boicottaggio del Pride: “Si tratta di ricostruzioni non vere. La manifestazione si farà. Anzi gli organizzatori hanno dichiarato che non toglieranno il simbolo della Regione e questo dovrebbe far capire con chi abbiamo a che fare. Si tratta di persone che, nonostante la scelta di togliere il patrocinio da parte dell’Ente, decidono comunque di lasciarlo“.

Ai nostri microfoni il portavoce dell’Associazione Pro Vita ha anche sottolineato che “in Italia l’utero in affitto è vietato dalla legge numero 40 e non si può fare propaganda. Quindi organizzare una manifestazione nella quale si promuove questa tecnica è già un reato“. Tema che continua a far discutere anche in politica. “Io penso che quando si arriverà al voto in aula ci saranno sorprese – ha sottolineato Coghe – già in molti hanno dichiarato di non essere d’accordo con il proprio partito. Molto probabilmente presto saranno chiamati a scelte importanti e solo in quel momento capiremo definitivamente le posizioni di numerosi politici“.

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