Borrell, svolta su Ucraina: “Basta diplomazia, servono armi”

L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito alla questione che riguarda l’Ucraina 

Ucraina, parla Borrell
L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell (Ansa Foto) Notizie.com

In Ucraina si è arrivati al giorno numero 437 di conflitto. La situazione non è assolutamente delle migliori. Anzi, con il passare dei giorni, non cessano a fermarsi bombardamenti ed attacchi da parte delle forze russe nei confronti delle truppe locali. Il numero delle vittime aumenta ogni giorno che passa. In merito a quanto sta succedendo sono arrivate anche delle dichiarazioni importanti da parte dell’uomo inquadrato in foto, Josep Borrell. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha voluto fare una constatazione amara in merito a quello che si sta verificando nel Paese europeo orientale.

In molti, ovviamente, spingono per la pace. Anche se questa strada non è quella più percorribile in questo momento. Tanto è vero che lo stesso Borrell ha annunciato: “Non è il momento della diplomazia“. La strada che porta, appunto, alla pace è a dir poco impossibile da intraprendere. Tanto è vero che il politico spagnolo non vuole abbandonarsi alle facili illusioni. Tanto è vero che sta facendo, in ogni modo, di puntare sulle iniziative negoziali per porre fine al conflitto. Sul “piano cinese” non ha alcun dubbio. “Si tratta di un sogno ad occhi aperti“. Rassegnazione, quindi, al fatto che la Russia difficilmente accetterà la proposta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ucraina, Borrell non ha dubbi: “E’ il momento delle armi, no a diplomazia

Ucraina, parla Borrell
L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell (Ansa Foto) Notizie.com

Intervenendo all’evento “The State of Union” ha voluto esprimere un proprio pensiero in merito ai piani di pace che li ha giudicati “eccellenti”. Anche se ribadisce: “Ci vuole qualcuno che ne vuole parlare. Più della diplomazia, e la facciamo, purtroppo in Ucraina non è il momento di conversazioni diplomatiche sulla pace.

È il momento di sostenere militarmente la guerra“. In conclusione fa sapere. “In questo momento mi sento un diplomatico ma anche una specie di ministro della Difesa perché passo una parte importante del mio tempo a parlare di armi, di munizioni. Mai avrei pensato che avrei passato così tanto tempo a parlare di quanti colpi di artiglieria possiamo fornire agli ucraini“.

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