Lorenzo Riggi di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni: “L’Ucraina sta preparando una offensiva. Ecco quando potrebbe arrivare”.
In Ucraina si continua a combattere senza sosta. La guerra prosegue ormai da oltre un anno e per il momento non si vedono spiragli per arrivare ad un cessate il fuoco. La nostra redazione ha contattato Lorenzo Riggi per fare il punto della situazione.
“La situazione è rimasta invariata rispetto alle scorse settimane – ha detto responsabile desk Russia del centro studi Geopolitica.info ai nostri microfoni – la Russia prosegue l’offensiva su Bakhmut mentre gli ucraini stanno iniziando a raccogliere delle riserve per lanciare una propria controffensiva“.
Quando potrebbe esserci questa controffensiva di Kiev?
“Molto probabilmente tra giugno e luglio. Kiev ha la necessità di produrre un’offensiva vittoriosa e quindi è al lavoro per mettere in campo più brigate possibili. Al momento sembra che gli ucraini sembrano in grado di mettere in piedi circa nove, ma sono in addestramento altre e quindi l’obiettivo è quello di averne 18 a disposizione“.
Riggi: “La Russia difficilmente scenderà a patti con l’Ucraina”
L’offensiva ucraina potrebbe portare una svolta alla guerra?
“La sensazione, anche guardando i canali social e non dei russi, è che l’attacco ucraino dal punto di vista di Mosca sarà una prova del nove. Se riusciranno a tenere allora potrebbero avere serie possibilità di vittoria. Altrimenti la situazione sarà valutata in modo diverso. Sicuramente non si arriverebbe ad un cambiamento radiale, ma sarebbe un colpo estremamente pesante per il Cremlino“.
Ci dobbiamo aspettare una apertura dei negoziati in estate?
“Non credo. Penso che i russi scenderanno a patti solo in caso di una sconfitta rovinosa. Hanno avuto perdite significative, stanno facendo uno sforzo industriale importante. Difficile immaginare un negoziato in caso di una situazione intermedia“.
“Ecco perché Putin è andato a Kherson”
Qual è il significato della visita di Putin a Kherson?
“Il significato è quello di rimarcare il fatto che quei territori sono russi. La perdita di Kherson città dopo il contrattato ucraino è stato un duro danno d’immagine“.
