Question time alla Camera, ministro Nordio: “Nessuna intenzione di abrogare il reato di tortura”

“Posso rispondere senza se e senza ma: il Governo non ha alcuna intenzione di abrogare il reato di tortura”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo al question time alla Camera

Oggi question time  alla Camera dei deputati, con i ministri Nordio, Crosetto, Salvini e Calderone.  Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio,  interrogato sulle modifiche normative relative ai reati di tortura e di istigazione alla tortura. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha invece risposto  ad una interrogazione sul sostegno militare all’Ucraina, con particolare riferimento alla tipologia delle forniture e ai relativi profili economico-finanziari, presentata dal M5S.

Question time alla Camera. Ministro Nordio. "Governo non abolirà reato di tortura"
Question time alla Camera. Ministro Nordio. “Governo non abolirà reato di tortura”, foto Ansa

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è stato  interrogato sulle iniziative volte a tutelare l’infrastruttura strategica di trasmissione dati attualmente detenuta da Tim, anche al fine del raggiungimento degli obiettivi del Pnrr in materia di digitalizzazione; sullo sviluppo infrastrutturale della regione Friuli Venezia Giulia; sui lavori di potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria relativa alle tratte Palermo-Catania e Palermo-Roma e alle conseguenti ricadute sui tempi di percorrenza.

Question time alla Camera, ministro Nordio: “Nessuna intenzione di abrogare il reato di tortura”

La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha risposto infine a interrogazioni sullo stato di attuazione della disposizione del decreto-legge n. 5 del 2023 relativa all’erogazione di un buono per l’acquisto dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario e sulle iniziative per contrastare la perdita del potere d’acquisto dei salari, con particolare riferimento al rinnovo dei contratti collettivi scaduti,  sulle iniziative volte a monitorare la spesa previdenziale, in relazione a prospettive di riforma del sistema pensionistico. Il titolo alle agenzie e ai giornali di questo question time, lo regalano però il ministro Nordio e il ministro Crosetto.Posso rispondere senza se e senza ma: il Governo non ha alcuna intenzione di abrogare il reato di tortura“, ha dichiarato in Aula il Guardasigilli a proposito delle polemiche sollevate negli ultimi giorni dalle opposizioni sulla eventualità che la maggioranza fosse intenzionate ad abrogare il reato di tortura, in vigore nel nostro ordinamento dal 2017.

Il ministro di Giustizia, Carlo Nordio
Il ministro di Giustizia, Carlo Nordio, foto Ansa

Vi è soltanto un aspetto tecnico che deve essere rimodulato per una ragione semplice: il reato di tortura, così com’è strutturato, ha carenze tecniche di specificità e tipicità che devono connotare la struttura della norma penale. L’impossibilità di modificare e la volontà del governo di tenere fermo il reato di tortura – ha aggiunto Nordio – è determinata da una ragion pura e da una ragion pratica: la prima è l’ottemperanza a quanto stabilito dalle norme internazionali, la seconda è una ragione di coerenza perché è un reato particolarmente odioso e abbiamo tutte le intenzioni di mantenerlo”.  “Non solo il ministro Nordio non ci ha convinto ma ci ha anche preoccupati, perché le “carenze tecniche” di cui parla le deve chiarire soprattutto al partito di Fratelli d’Italia che ha presentato una proposta di legge che abroga il reato di tortura, eliminando l’art. 613bis, così come il 613ter, ovvero l’istigazione alla tortura. E questo per sostituirlo con una previsione di una circostanza di aggravante comune”.

Reato di Tortura, Serracchiani (Pd)  a Nordio: “Non solo il ministro Nordio non ci ha convinto ma ci ha anche preoccupati”

Queste  invece le parole della deputata del Pd, ed x capogruppo alla Camera  Debora Serracchiani nel corso del Question time, replicando all’intervento del ministro della Giustizia che a sua volta rispondeva al capogruppo del Pd in commissione, Federico Gianassi. “Da una parte – ha proseguito Serracchiani- il ministro Nordio ci dice che vuole fare il codice dei crimini internazionali e dall’altra non dice con chiarezza che impedirà l’abrogazione della tortura, che è appunto un crimine internazionale”. Dal reato di tortura, alla guerra in Ucraina. Dall’interrogazione al ministro Nordio, alle risposte del ministro della Difesa Guido Crosetto “L’Italia non ha nessuna intenzione di inviare truppe sul campo” in Ucraina.

Poi, in merito al sistema Samp-T, il ministro ha sottolineato “come l’Italia stia rendendo disponibili talune componenti provenienti da un assetto non operativo. Tali componenti – ha spiegato -, una volta integrate con le altre offerte dai francesi, costituiranno un sistema difensivo completo che potrà essere utilmente impiegato da parte di Kiev dopo il necessario addestramento del personale, perché sono convinto sia giusto addestrare il personale a difendere le città e i civili ucraini da attacchi russi. Non è un materiale che serve ad attaccare, ma soltanto a difendere la popolazione ucraina dagli attacchi missilistici russi”

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