Maternità surrogata, Roccella: “E’ un reato, ma non perseguito”

Il ministro Eugenia Maria Roccella ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero”. Sono tanti i temi che la stessa ha affrontato 

Maternità e non solo
Il ministro per le Pari opportunità, la famiglia e la natalità Eugenia Maria Roccella (Ansa Foto) Notizie.com

In questo ultimo periodo non si sta facendo altro se non parlare della maternità surrogata. Un argomento che ha scatenato non poche polemiche e contestazioni. A provare a fare un po’ di chiarezza su quanto sta accadendo ci ha pensato direttamente il ministro per le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella. Una vicenda che, secondo lo stesso ministro, ha visto fin troppa tolleranza. Tanto da ribadire che nel nostro Paese è un reato, anche se non viene perseguito. Sì perché in Italia le leggi ci sono e parlano anche fin troppo chiaro. Anche perché le stesse, per i bambini, non comportano alcuna negazione di alcun diritto.

Lo si capisce chiaramente dall’ultima sentenza che è stata emanata da parte della Cassazione. La stessa che ha affermato, con estrema chiarezza, che la richiesta della trascrizione automatica non tutela il migliore interesse del bambino, ma solo quello dell’adulto. In particolar modo il partner del genitore biologico. Il suo auspicio è che tutti i sindaci sappiano di queste informazioni. Un appello rivolto anche a chi gestisce le responsabilità politiche e amministrative. Nel nostro Paese, fa sapere, non solamente viene vietato l’utero in affitto, ma anche la sua propaganda.

Maternità surrogata, Roccella: “Vogliono camuffare questa orrenda realtà

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Il ministro per le Pari opportunità, la famiglia e la natalità Eugenia Maria Roccella (Ansa Foto) Notizie.com

Dito puntato anche chi “offre questi servizi”: lo stesso deve sapere che sta commettendo un illecito penale. In Italia, fa sapere il ministro, a nessun bambino viene negato il diritto. “Tutto vengono trattati allo stesso modo. Il genitore biologico può registrare il bambino. Per quanto riguarda il rapporto con il partner la soluzione l’ha fornita la Cassazione: ovvero l’adizione semplice e quella classica“.

In conclusione ha voluto respingere la proposta di legge che ammette la maternità surrogata. “L’utero in affitto è una pratica commerciale. Tanto è vero che ci sono fiere internazionali, cataloghi per scegliere l’ovocita, criteri diversi per scegliere la donna che dovrà portare in grembo il bambino. Stanno cercando di camuffare questa orrenda realtà. La sostanza non cambia: si tratta di un commercio della maternità, la stessa che tende ad umiliare le donne e i loro diritti“.

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