Partita Iva, troppe tasse per chi ha un’attività commerciale

Sono davvero troppe le tasse per chi possiede una partita iva ed ha anche un’attività commerciale: ad essere colpiti specialmente i giovani.

Più si va avanti e più le tasse che incombono specialmente sui giovani sembrano aumentare e come se non bastasse la categoria, che ancora oggi, resta la più colpita sembra essere quella di chi lavora con una Partita Iva.

Tasse
Tasse, Notizie.com

Tra i tanti esempi, Money.it, riporta quello di Ilaria Carone una giovane di 24 anni che vive a Bari che proprio tramite i suoi social ha comunicato la fine della sua attività commerciale che aveva aperto con grande entusiasmo proprio sei mesi prima e che stava avendo successo: “Troppe restrizioni dello Stato rispetto ai ricavi, quindi chiudo” questo il suo annuncio. Il caso ovviamente ha fatto il giro del web, considerando anche che sono tantissime le persone che si trovano nelle sua stessa situazione.

E’ infatti un dato di fatto che le spese e le tasse che giorno dopo giorno i giovani che aprono una attività commerciale devono pagare sono sempre di più, senza tenere conto della burocrazia che proprio come conferma Salardi: “Per aprire bar o centro estetici la burocrazia può essere ingente, ma tutto dipende dall’investimento che si va a fare. In generale avere un’impresa alimentare comporta una serie di vincoli e adempimenti da portare a termine. Le aziende medio-piccole, medie e medio-grandi possono avere varie incombenze, con locali che vanno messi a norma e tanti altri adempimenti”.

Tasse per chi lavora in Partita Iva: quanto paga una startup under 35?

Allora la cosa che va sottolineata è che chi apre una attività deve fin da subito mettere in conto che ci sono delle spese e delle tasse che vanno sempre pagate, per un giovane under 35 tra le tante sono presenti: la contribuzione Inps, che inizia a pagare subito, le imposte, che si pagano l’anno dopo e le spese per strumentazione, locali e altro.

Tasse, Notizie.com

“La tassazione è al 5% per i primi anni sul reddito forfettario, i contributi sono ridotti del 35% e non c’è l’Iva: si tratta di condizioni vantaggiose” queste le parole di Salardi che non crede che sia del tutto vero dire che la burocrazia e la tassazione crei fin troppi problemi ai giovani che vogliono lavorare in questo campo e ancora: “La colpa delle difficoltà per le imprese commerciali dei giovani non è dell’imposizione fiscaleed è sbagliato dire che le tasse sono troppo alte, cosa che non ha detto la ragazza, ma che sta passando. Certo, che in Italia in generale le tasse siano troppo alte e squilibrate tra le fasce sociali è giusto, ma contribuire in modo equo alla buona gestione dello Stato e della spesa pubblica è altrettanto giusto”.

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