Dopo la partita contro il Milan, costata al Tottenham l’eliminazione dalla Champions League, dalla bocca di Richarlison sono uscite parole al veleno per il tecnico italiano. L’attaccante ex Everton è stato durissimo con il proprio allenatore e ora si attende la reazione di Conte.

Non è stata una notte da leggenda, tantomeno da ricordare. Antonio Conte saluta la Champions League, eliminato ancora una volta prima dei quarti, raggiunti solo nel 2013 con la Juventus.

Poi più nulla. E allora la stampa inglese punta il dito contro l’allenatore italiano reo – secondo molti quotidiani d’oltremanica – di non proporre un’idea contemporanea di calcio, troppo conservativa e speculativa, non adatta dunque al palcoscenico europeo.  The Guardian, per esempio, sottolinea come a volte “si possa anche uscire da un torneo con un’aurea da leggenda, cosa che stavolta decisamente non è successa”. In effetti il Tottenham è stato poco pericoloso, ingabbiato dal disegno tattico di Pioli e anzi è stato il Milan ad avere le occasioni più importanti per sbloccare il risultato. Conte predica calma, sottolinea come la stagione scorsa gli Spurs fossero in Conference, a perdere partite contro Mura o Vitesse (poi vennero estromessi dall’Uefa ndr) e che quindi il percorso di crescita del club passa anche da notti come quella di mercoledì. Un ragionamento che però non soddisfa stampa inglese e tifosi del Tottenham.

Richarlison durissimo con Conte: “Stagione di m***a”

I problemi per il tecnico italiano comunque non finiscono qui. Ora a complicare la situazione c’è anche il durissimo sfogo di Richarlison che nel post partita di Tottenham-Milan ha rilasciato parole al vetriolo contro Conte. Uno sfogo improvviso e che raramente esce dalla bocca di un calciatore, soprattutto a stagione in corso. L’attaccante brasiliano non ha usato mezzi termini per definire la sua stagione e la gestione che Conte sta utilizzando per lui: “Sono un professionista, lavoro tutti i giorni. Voglio giocare, questa stagione è stata una m***a perché non ho minuti e ho anche subito un infortunio. Quando entro in campo do la mia vita. Perché non gioco? È quello che non ho capito neanche io. Stavo andando bene, con due vittorie contro West Ham e Chelsea, e improvvisamente il mister mi ha messo in panchina. Contro i Wolves mi ha messo cinque minuti. Ho chiesto perché e non mi hanno detto niente”.

Ma non basta, Richarlison svela anche un retroscena: “Prima della partita col Milan mi hanno chiesto di fare un test in palestra. L’allenatore mi ha detto che se fosse andato bene avrei giocato. Quando è arrivato il momento della partita, mi ha messo in panchina. Sono cose che non puoi capire. Non possiamo giocare così, avevamo bisogno di un gol. Penso che avremmo dovuto attaccare, soprattutto nel secondo tempo”.