Fisco e Irpef: come cambia la busta paga?

Novità per quanto riguarda il fisco e l’Irpef: le cose stanno per cambiare anche nella busta paga. In che modo?

“Non ostacolare chi crea ricchezza e mettere fine al groviglio di agevolazioni e bonus che a conti fatti produce più iniquità che benefici” queste le parole che erano state dette dalla Premier Meloni il giorno del suo insediamento e ancora oggi, punti di riferimento cardine anche della Riforma del Fisco su cui sta lavorando appunto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, promette di portare sul tavolo del Consiglio dei ministri già la prossima settimana.

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La cosa su cui infatti si sta lavorando in modo da renderla ufficiale è la riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito previsti dall’Irpef, il tutto infatti si concentra sul diminuire il più possibile le aliquote seguendo anche l’esempio che molti anni fa era stato messo in pratica negli Stati Uniti da Ronald Regan. Quindi, il Governo continua ad essere a lavoro per rendere tutto questo possibile anche grazie alla presenza del Ministro dell’Economia Giorgetti che sta ovviamente lavorando insieme al resto del Governo.

Fisco: “Bisogna trovare le risorse per calibrare le aliquote”

Come già detto prima tutto il Governo è al lavoro per cercare di trovare la soluzione giusta e per permettere che per tutti possano arrivare della agevolazioni fiscali che cambieranno certamente anche la busta paga dei prossimi mesi, per tanti lavoratori.

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Gli sconti fiscali sono attualmente oltre 600 e cubano circa 156 miliardi di minori entrate. Là si può intervenire, e si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote. Con l’obiettivo collegato, non trascurabile, di disboscare una foresta di adempimenti e di norme divenuta ormai ingestibile. Come diceva Ezio Vanoni negli anni 50, una legislazione caotica e ispirata a finalità demagogiche ha aggravato notevolmente il fenomeno dell’evasione fiscale” sono queste le parole del Viceministro Leo riportate da Libero.

Inoltre gli argomenti da prendere in considerazione sono davvero tantissimi, tanto per cominciare le agevolazioni sanitarie che non si possono in nessun modo toccare e anche lavorare sull’Irpef non è certamente una cosa da poco, considerando anche che sempre secondo quanto riporta Libero ad essere in ballo sono 205 miliardi che valgono quasi la metà delle entrate tributarie complessive. Infine l’altro argomento è quello che riguarda il rapporto con i contribuenti: “Perché solo con una logica di collaborazione con chi le tasse le deve pagare si può ridurre il tax gap che viaggia da 20 anni tra i 75 e i 100 miliardi” ha concluso poi il viceministro.

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