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Politica

“All’interno del Pd c’è troppa ideologia, così disonora i morti in mare”

Published by
Daniele Magliocchetti

Il quotidiano Libero intervista Khalid Chaouki, un ex parlamentare Dem che non sembra essere molto d’accordo con la linea del partito

Cercare di aiutare i paesi da dove vengono i migranti e soprattutto trovare un accordo con loro per diminuire il  numero dei flussi e dare una mano concreta. Solo così si possono fermare i migranti e allo stesso tempo risolvere un problema e fare un passo in avanti. E soprattutto cercare di fare meno polemiche sterili possibili e non lasciarsi andare all’ideologia ma fare effettivamente qualcosa per costruire e realizzare un progetto. E’ il pensiero che esterna Khalid Chaouki, marocchino, classe ’83, giornalista, capo della KC Consulting, società con la quale realizza relazioni internazionali. Ma Chaouki è soprattutto un ex parlamentare ed enfant prodige del Pd multietnico

Khalid Chaouk è un ex parlamentare del Pd (Ansa Notizie.com)

E lui, Khalid Chaouki, è uno di quelli che non urla e sbraita, ma se la prende perfino col suo partito e, attraverso il quotidiano Libero, cerca di dare alternative: «Non bisogna cedere alla deriva ideologica, la questione è individuare i nostri veri interlocutori e capire che non possiamo sceglierceli: sono quelli con cui si possono davvero fermare le tragedie del mare. In Africa, nei posti che ben conosco, bisogna trovare accordi di controllo dei flussi migratori con la Tunisia, o con la Libia in cambio- parliamoci chiaro – di denaro come compensazione, o di una produzione di servizi e infrastrutture sul posto, come fa la Cina».

“Occorre trovare accordi anche dare soldi con i paesi da dove vengono i migranti”

I famigliari delle vittime del naufragio Steccato di Cutro piangono sulle bare dei loro cari nel palazzetto dello sport di Crotone dove è allestita la camera ardente (Ansa Notizie.com)

Le parole dell’ex parlamentare Dem, sono molto simili, se non proprio identiche a quelle che sostenevano gli ex ministri degli Interni Minniti o Salvini, che grazie a queste iniziative bloccarono i flussi che ora invece sono di nuovo aumentati a dismisura. «E’ brutto a dirsi, ma servirebbe turarsi il naso e cercare il dialogo anche con i “cattivi”. D’altra parte, il problema delle rotte migratorie dura da dieci anni e aumenta con tutti i governi. E, in effetti, solo Minniti e Salvini, attraverso quegli stessi accordi, sono riusciti per un po’ a limitare i danni. Questo dobbiamo fare, per ottenere il danno minore».

Parole che farebbero storcere bocca e naso a tanti deputati e senatori del Partito Democratico, soprattutto in questo momento, con l’aria nuova che tira da quando segretario è Elly Schlein. «Ma non dobbiamo farne una questione moralistica, perché nessuno di noi qui può fare la morale a nessuno», sostiene Chaouki. Che riprende il filo del suo discorso e che sembra assai sensato e quasi anacronistico, visto dal punto dei Dem: “Quello che le ho appena illustrato è il solo modo per fermare un business maledetto: il traffico di esseri umani, che non riguarda soltanto gli scafisti e le organizzazioni criminali, ma anche le coperture politiche, dei governi»