Covid, la catastrofe era nota dal 28 Febbraio 2020

Si torna ancora una volta a parlare di Covid, la Procura di Bergamo chiosa: “La catastrofe era nota dal 28 Febbraio 2020”

Poteva essere gestita meglio la pandemia Covid, è questo quello che emerge, dal sito dell’Ansa a seguito dell’avviso di chiusura delle indagini da parte della Procura di Bergamo, che ha appunto fatto sapere come i danni e la catastrofe che ha poi portato il Covid, era noto dal 28 Febbraio 2020.

Covid
Covid, Notizie.com

Tutte le notizie erano infatti state inserite nel Piano Covid che era stato precedentemente elaborato da alcuni componenti del Cts coordinati dal prof. Stefano Merler, sempre secondo quanto riporta l’Ansa, pare che nel  documento già: “Si prospettava lo scenario più catastrofico per l’impatto sul sistema sanitario”.

“Il nostro problema è stato sì quello del mancato aggiornamento del piano, e questo riguarda un lato ministeriale, ma anche la mancata attuazione di quegli accorgimenti preventivi già previsti nel piano antinfluenzale comunque risalente al 2006. Se la zona rossa fosse stata estesa sin da subito si sarebbero evitate oltre 4mila morti” queste le parole del Procuratore Antonio Chiappani.

La Procura di Bergamo proprio nelle scorse ore ha chiuso le indagini riguardo il periodo iniziale della pandemia da Covid per cui sono stati indagati per epidemia colposa Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e altri, tra cui componenti del Cts e dirigenti ministeriali, con Attilio Fontana e Giuseppe Conte, che stando a quanto ripota l’Ansa: “Avevano a disposizione, almeno dal 28 febbraio 2020, tutti i dati per tempestivamente estendere la zona rossa anche alla Val Seriana”.

Giuseppe Conte, foto fonte Ansa. Notizie.com

Pare infatti che l’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte nelle riunione tenute insieme ai componenti del Cts si sarebbe solo limitato a sistemare delle misure integrative senza pensare di estendere la cosidetta zona rossa anche ai comuni della Val Seriana, inclusi  Alzano Lombardo e Nembro, anche dopo che si era registrato  l’ulteriore incremento del contagio.

Una conclusione che da un certo punto di vista lascia sgomenti ma che forse restituisce un pò di chiarezza su come è iniziato tutto, dello stesso parere anche Andrea Crisanti, microbiologo all’Università di Padova e ora senatore del Pd, che come riporta Tgcom24 ha ammesso: “La motivazione principale mia e della Procura è stata restituire agli italiani la verità su quelli che sono stati i processi decisionali che hanno portato a determinate scelte. Con la consulenza è stata fornita una mappa logica su quello che è successo”.

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