Effetto Google e amnesia digitale: anche se non lo sai ne soffri anche tu!

Apparentemente sinonimi i due termini indicano tendenze differenti seppur simili, accomunate dall’uso della memoria che mettiamo in campo ogni giorno. La tecnologia, in particolare i motori di ricerca, hanno cambiato il nostro modo di decodificare e memorizzare informazioni.

Sei fuori casa e hai il telefono scarico, devi chiamare il tuo partner ma non ricordi il numero a memoria, decidi di raggiungerlo ma senza navigatore non sai dove andare, e la tua macchina, ahimè, ne è sprovvista. Se hai immaginato questa situazione e ti ci sei riconosciuto, fai parte anche tu dei milioni di persone colpite dall’effetto Google e da amnesia digitale.

Effetto Google e amnesia digitale, cosa sono
Effetto Google e amnesia digitale, di cosa si tratta – Notizie.com

Nonostante si tratti di fenomeni molto simili, basati entrambi sulla tendenza a dimenticare, più o meno consapevolmente, informazioni disponibili in formato digitale, si differenziano per ciò a cui fanno riferimento. L’amnesia digitale infatti è la propensione a non memorizzare dati che possiamo salvare sui nostri smartphone, tablet o computer, come numeri di telefono, indirizzi, appuntamenti e ricorrenze. L’effetto Google, invece, ci porta a dimenticare tutte quelle informazioni che sappiamo di poter reperire facilmente online facendo delle semplici ricerche su un qualsiasi motore di ricerca, da qui il nome “effetto Google”, essendo senza dubbio quello dell’azienda americana il più utilizzato nel mondo.

Questa nuova dipendenza digitale sta cambiando il modo in cui pensiamo. Perché succede?

Ogni giorno il nostro cervello riceve moltissime informazioni, è difficile per noi memorizzarle tutte, diventa quindi necessario dare una certa priorità a quelle che pensiamo ci occorra ricordare autonomamente. Più o meno intenzionalmente andiamo così a creare una sorta di graduatoria nei dati che riceviamo, immagazzinando nella nostra memoria quelli che riteniamo più utili avere nella disponibilità immediata del nostro cervello, e tralasciando quelli che invece sappiamo bene di poter trovare con facilità nei nostri dispositivi elettronici o ricercandoli online.

Questa tendenza ormai riconosciuta a livello mondiale (l’effetto Google è stato studiato per la prima volta nel 2011) riguarda anche le immagini. Uno studio condotto qualche anno fa da Linda Henkel, esperta di psicologia della memoria, ha dimostrato che, visitando un museo, i partecipanti ricordavano molto meglio le caratteristiche, i nomi e i dettagli degli oggetti che non avevano fotografato rispetto a quelli a cui era stato chiesto loro di scattare fotografie. Ciò ha dimostrato ancora una volta che, se siamo certi di poter ricorrere alla tecnologia (in questo caso le fotografie) per ricordare le informazioni con cui siamo venuti in contatto, decidiamo di non memorizzarle.

Effetto Google e amnesia digitale, una nuova forma di dipendenza
Dipendenza digitale, gli effetti sulla nostra memoria – Notizie.com

Nonostante l’effetto Google e l’amnesia digitale rappresentino un modo efficiente per non sovraccaricare il nostro cervello di informazioni, è indubbio che creino una forma di dipendenza dal digitale cui bisognerebbe prestare attenzione. Anche se è praticamente impossibile evitarli del tutto, visto e considerato che molte delle nostre responsabilità lavorative o scolastiche ci impongono di ricercare informazioni online, è importante averne consapevolezza così da ricordare a noi stessi di attivare il più possibile la nostra memoria, soprattutto per quelle informazioni che sarebbe bene avere sempre a disposizione a prescindere da smartphone, computer e connessioni di rete.

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