Da Pavarotti a Vialli, tumore al pancreas si conferma la malattia killer

Da Luciano Pavarotti fino ad arrivare a Gianluca Vialli, passando per Steve Jobs ed altri personaggi noti al mondo. Il tumore al pancreas si conferma (purtroppo) uno dei più aggressivi al mondo

La notizia della morte di Gianluca Vialli è stata un colpo al cuore per tutti noi. Purtroppo, l’ex calciatore, non è riuscito a vincere la sua seconda battaglia contro la malattia. Già, una malattia che si conferma ancora di più letale. Il tumore al pancreas non ha lasciato scampo neanche al nativo di Cremona. Tanto è vero che la malattia è considerata, ancora adesso, il “killer dell’oncologia“. Purtroppo le notizie che arrivano non sono affatto delle migliori: secondo alcuni dati pare che possa diventare la seconda causa di morte nei Paesi occidentali.

Il tumore al pancreas
Gianluca Vialli (Ansa Foto) Notizie.com

Basti pensare che, solamente nel nostro Paese, ci sono ogni anno ben 14mila casi. Una malattia che, nel corso degli anni, ha colpito personaggi illustri. Come lo scrittore Dino Buzzati (che perse il padre proprio così), il tenore Luciano Pavarotti ed anche il fondatore di Apple, Steve Jobs. Per non dimentica anche l’astronauta americana, Sally Ride. Ed anche le attrici Anna Magnani e Mariangela Melato. Ritornando al mondo dello sport anche: Giacinto Facchetti, Giuseppe Meazza e Omar Sivori.

Tumore al pancreas, ancora oggi il ‘big killer’ delle malattie

Purtroppo si sta parlando di una malattia che è, ancora oggi, molto difficile da combattere. Basti pensare che si tratta della quarta causa di morte delle donne e sesta per gli uomini. La sopravvivenza è minima: 8%. Esistono varie forme. Quella più conosciuta è l’adenocarcinoma. La stessa che non si manifesta con sintomi riconoscibili. L’unica speranza è quella di effettuare una diagnosi precoce, in modo tale che la situazione non peggiori con il passare del tempo.

Il tumore al pancreas
Luciano Pavarotti (Ansa Foto) Notizie.com

I medici e scienziati continuano ad approfondire le indagini del caso, ma la strada è ancora molto lunga. Quello che in molti si chiedono è: da cosa nasce il tutto? In parole povere: quali sono i rischi principali? Secondo quanto riportano gli ultimi risultati pare che il fumo è considerato uno di questi. Se una persona smette di fumare allora diventa più semplice che la malattia si diffonda.

Anche se, non è affatto da sottovalutare, l’alimentazione: bisogna seguire uno stile di vita sano e mai esagerare. La ricerca, però, continua ad andare avanti. Le novità in arrivo (positive) è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per controllare l’esito delle terapie. Le si possono identificare grazie a delle cellule staminali motore delle metastasi. In questo modo i farmaci possono neutralizzare il tutto.

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