Serie A, la stangata del governo: no al salva-calcio sulle tasse

Il ministero dell’Economia boccia l’emendamento salva-calcio per rateizzare senza sanzioni gli 800 milioni di debiti dei club con il Fisco

Il pacchetto di emendamenti riformulati in via definitiva al Dl Aiuti quater in commissione Bilancio del Senato ha definitivamente bocciato il cosiddetto decreto salva-calcio e ora le società professionistiche si vedranno costrette a pagare senza rateizzazioni quanto dovuto al fisco.

Fermato il decreto salva calcio per le società – Ansa foto

Il decreto salva-calcio era rivolto alle società calcistiche, professionistiche e non, e prevede la rateizzazione fino a 60 tranche dei debiti con lo Stato con in più l’abolizione delle sanzioni. Gli importi interessati sarebbero dovuti essere i versamenti fiscali e contributivi sospesi per l’emergenza Covid da gennaio a novembre 2022.

Una pesante bocciatura

Ora è ufficiale, l’emendamento-condono salva-calcio utile alle società calcistiche, in particolare ai club di Serie A, è stato definitivamente cancellato dal ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti che nella serata di ieri ha depositato il pacchetto di emendamenti riformulati per il Dl Aiuti quater, compreso quello sul superbonus, ma senza il pacchetto salva-calcio. La notizia, che complica e non di poco la vita alle società interessate, blocca però sul nascere una possibile polemica su un regalo da 800 milioni di euro che sarebbe stato recapitato per Natale alle società calcistiche interessate. La formula presentata per l’approvazione prevedeva la rateizzazione in 60 rate di pari importo, spalmate su cinque anni, a fronte del pagamento di una mora del 3% dei debiti con lo Stato e l’abolizione delle sanzioni. Gli importi  interessati sono i versamenti fiscali e contributivi sospesi per l’emergenza Covid da gennaio a novembre 2022.

Il ministro dello sport Abodi e Gravina presidente Figc – Ansa foto

Che scenario si presenta ora

L’emendamento era stato proposto con firme bipartisan, anche se da più parti era stato indicato Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Lazio, come l’architetto della norma. Ma non era soltanto la società di Lotito a essere interessata all’approvazione del decreto, infatti, più o meno tutte le società della nostra serie A hanno questo tipo di debito con il fisco. L‘Inter per 50 milioni di euro, la Lazio per 40, la Roma dei Friedkin per 38, la Juventus, anche se alle prese con altri problemi, per 30 milioni, il Napoli di De Laurentis per 28 milioni, la Fiorentina 15 e il Milan 10 milioni di euro, tanto per restare solo con le squadre di vertice. Il ministro dello Sport Andrea Abodi si era da subito opposto al decreto che arrivava in soccorso delle società calcistiche, soprattutto per ragioni di opportunità, in questo delicato momento di crisi generalizzata, infatti, l’opinione pubblica non avrebbe capito l’aiuto ai club calcistici.

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