Dopo l’esclusione nel match vinto per 6-1 contro la Svizzera agli ottavi di finale, il commissario tecnico lusitano parla di CR7. La sua presenza nei quarti di finale che si giocheranno contro il Marocco non è affatto scontata
Il Portogallo non ha solo vinto, ha distrutto la Svizzera con un rotondo 6-1 negli ottavi di finale dei Mondiali in Qatar. E ci è riuscito senza Cristiano Ronaldo, rimasto in panchina per scelta tecnica (almeno questa è la versione ufficiale). L’assenza di CR7, che aveva manifestato il suo malumore dopo la sostituzione nella partita contro la Corea del Sud, non si è fatta sentire affatto, merito del 21enne attaccante del Benfica Gonçalo Ramos, autore di una tripletta che lo ha fatto diventare il più giovane a riuscire nell’impresa in un Mondiale dopo un certo Pelé.
Una prestazione importante, che ha fatto gioire il ct Fernando Santos: “È stata una grande partita. Ai giocatori vanno i nostri complimenti. Ora dobbiamo tornare con i piedi per terra. È stato fantastico, ma ci sono ancora tre partite e ne abbiamo un’altra tra quattro giorni“.
Fernando Santos su Cristiano Ronaldo
Sono state queste le parole del ct lusitano ai microfoni di RTP3 al termine della partita vinta dal Portogallo contro la Svizzera. Inevitabile poi la domanda sull’esclusione di Cristiano Ronaldo dall’undici titolare: “Anche Dalot ha giocato al posto di Cancelo. Le decisioni sono dipese dalle dinamiche di gioco. Problemi con Cristiano? Ho già risposto a questa domanda. Non c’è alcun problema, siamo amici da molti anni. Tutto è completamente risolto e lui ha dato l’esempio di un vero capitano. Lui e Gonçalo Ramos sono due calciatori diversi. Ronaldo è il nostro capitano, non ci sono stati problemi in seguito alla mia decisione di lasciarlo fuori: è un ragazzo che cerca sempre di dare il proprio contributo alla squadra, ma non sta a me dire se giocherà o meno la prossima partita. Vedremo“.
Di Ronaldo ha parlato anche Pepe, capitano al suo posto e anche lui in gol contro la Svizzera: “Cristiano sa perfettamente che la cosa più importante è il ‘noi’, il Portogallo. Oggi il nostro commissario tecnico ha fatto le sue scelte che vanno rispettate, tutto qui“.
