Morte Rebellin, proseguono le ricerche del camion: il drammatico appello della madre

Il mondo del ciclismo è ancora sconvolto dalla morte di Davide Rebellin. E la madre ha fatto un drammatico appello.

Sono passate ormai 48 ore dall’incidente che è costato la vita a Davide Rebellin e per il momento non si hanno ancora notizie del camion che lo ha investito. “Spero che lo trovino – ha detto la madre dell’ex ciclista – e se davvero è scappato, mi auguro che la giustizia possa fare il suo corso. Non si può morire così“.

Incidente Rebellin
Proseguono le ricerche del tir che ha investito Rebellin – Notizie.com – © Ansa

La Procura di Vicenza ha aperto un’indagine per omicidio colposo contro ignoti. Gli inquirenti stanno visionando tutte le registrazioni delle telecamere in luoghi vicini per cercare di rintracciare il camion. Dalle prime notizie si tratta di un tir rosso con targa straniera e proprio per questo non si esclude che possa trovarsi già lontano.

Pozzato: “Vi racconto chi era Davide”

Pozzato
Pippo Pozzato era un grande amico di Rebellin – Notizie.com – © Lapresse

Il mondo del ciclismo è rimasto sconvolto dalla morte di Davide Rebellin. Una tragedia che è avvenuta a cinque anni da quella di Michele Scarponi. E Pippo Pozzato, ex ciclista, era un grande amico di entrambi.

A Davide la natura gli aveva regalato uno dei motori più potenti mai visti nel ciclismo e l’entusiasmo di un ragazzino – ha raccontato Pozzato al Corriere della Seralui riservatissimo, io mondano, lui mite, io aggressivo. Prima del ritiro aveva partecipato ad una corsa che io solitamente organizzo. Credeva come che il futuro del ciclismo fosse su su strade serrate per fuggire a un traffico meno rabbioso di quello che c’è oggi qui in Veneto. E’ per lui, per Scarponi, per i cento ciclisti non famosi morti in questo 2022 che dobbiamo fermare questa tragedia“.

E sull’incidente l’ex ciclista ha detto: “Spero che trovino quel tir e mi auguro davvero che chi lo guidava non si sia accorto di nulla. Sarebbe atroce e inaccettabile che l’autista si fosse reso conto dell’accaduto per poi ripartire come se avesse messo sotto un gatto o un cane, non un uomo“.

Impostazioni privacy