Il diavolo veste Prada. Anne Hathaway ci dice chi è il vero cattivo del film!

Anne Hathaway è tornata a parlare de Il diavolo veste Prada, analizzando una recente teoria dei fan su chi fosse il vero cattivo del film

Il diavolo veste Prada è senza dubbio uno dei film più iconici degli anni duemila e, a sedici anni dalla sua uscita in sala, Anne Hathaway è tornata a parlarne, analizzando una controversa teoria dei fan.

Nel constatare l’importanza della pellicola all’interno dell’immaginario collettivo, molti puristi della settima arte potrebbero storcere il naso, tuttavia il film, dietro alla frizzante lovestory in primo piano, cela più di un messaggio. Difatti, è da quel lontanissimo 1895 (anno di nascita del cinema) che la profondità riesce a trovare spazio anche in prodotti apparentemente leggeri. 

Chi è il vero villain de Il diavolo veste Prada?

Oltre alle lodevoli performance della protagonista Anne Hathaway e della splendida Emily Blunt (Andy e Emily, le assistenti della direttrice), il film è ricordato soprattutto per la mastodontica interpretazione di Meryl Streep, che veste magistralmente i panni della famigerata Miranda Priestley. La direttrice di Runway (rivista di moda ispirata a Vogue) è da sempre identificata come la “cattiva” della vicenda, a causa degli incessanti ritmi imposti alle due sfinite assistenti. Recentemente, tuttavia, è spuntata in rete una teoria che vedrebbe in Nate – il fidanzato della protagonista – il reale antagonista del film, a causa dei suoi continui discorsi a discapito dell’impegno di Andy per la rivista.

Andy e Nate nel Diavolo veste Prada

La Hathaway si è espressa sulla teoria: “Penso che fossero entrambi molto giovani e stessero cercando di capire alcune cose. Lui si comportava come un cattivo, ma anche io mi sono comportata come una cattiva nei miei 20 anni. Spero di esserne cresciuta e penso che sia quello che facciamo tutti. Non vorrei essere definita dal mio momento peggiore nei miei 20 anni, ovviamente, quindi non considero Nate un cattivo, in realtà”. In realtà noi pensiamo che, all’interno dell’economia drammaturgica del film, sia proprio Nate a rappresentare quelle preziose particelle di sanità nella vita di Andy, senza le quali la protagonista rischierebbe di cadere definitivamente nel tunnel della carriera a tutti i costi.

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