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Economia

Fisco: ecco la pace fiscale delle cartelle entro i 1.000 euro

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Mauro Simoncelli

Ecco l’idea del nuovo esecutivo di centrodestra per smaltire l’enorme arretrato che ingolfa gli uffici dell’Agenzia delle Entrate 

Il governo Meloni, appena incassata la fiducia delle Camere, è a lavoro anche sul piano fiscale per risolvere l’enorme lavoro arretrato di cartelle esattoriali da inviare eventualmente ai contribuenti non in regola con il pagamento delle tasse.

Migliaia di cartelle esattoriali inevase –

Attraverso una riduzione della somma di denaro dovuta, l’operazione di saldo e stralcio permette al debitore di liberarsi definitivamente dell’obbligazione contestata. Tale locuzione è diventata negli anni molto conosciuta in quanto applicata su scala nazionale attraverso un’apposita legge che ha permesso a chiunque avesse debiti con lo Stato di mettersi in regola mediante il pagamento di una piccola parte di quanto dovuto.

Primo obiettivo: riforma del Fisco

Incassata la fiducia della Camera dei deputati e successivamente del Senato, il governo Meloni si è subito messo a lavoro per risolvere le urgenze rimaste in sospeso in quest’ultimo periodo. La riduzione delle tasse e una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco sono stati alcuni dei temi principali toccati proprio dal premier durante il suo discorso d’insediamento. La direzione intrapresa sarebbe quella di cancellare la montagna di cartelle esattoriali di importo medio-basso e poi ripartire con la riforma fiscale. Per fare ciò c’è bisogno di introdurre una sorte di pace fiscale con lo stralcio immediato dei piccoli debiti.

Il nuovo premier Giorgia Meloni durante il discorso d’insediamento – Ansa foto

Sanare le piccole pendenze

Per iniziare un nuovo percorso con il fisco c’è bisogno di una pace fiscale che passi attraverso il condono fiscale dei piccoli debiti, che potrebbe così riguardare lo stralcio e quindi la cancellazione delle cartelle esattoriali con importi fino a mille euro e successivamente uno sconto dell’80% su quelle di importo superiore, ma entro i 2.500 euro. In caso di importi superiori il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione automatica in 10 anni. La logica che ispira queste mosse parte da un dato di fatto incontrovertibile, la riscossione delle tasse, che pure è migliorata negli ultimi 15 anni, continua a non funzionare perfettamente, tanto che nel tempo si è accumulato un incredibile numero di cartelle esattoriali di millecento miliardi. Sono più di venti milioni gli italiani che hanno una cartella esattoriale aperta sul tavolo e la Corte dei Conti ha spiegato che di questi arretrati si può recuperare al massimo appena il 7%.