Pubblica amministrazione, allarme debito verso i fornitori: numeri preoccupanti

Per la pubblica amministrazione scatta l’allarme debito verso i fornitori. I dati pubblicati dal report della Cgia di Mestre sono preoccupanti.

Se da una parte le imprese sono costrette ad affrontare il caro energia, dall’altro sono alle prese con un problema non meno grave con le pubbliche amministrazione. Secondo quanto riferito dalla Cgia di Mestre, riportata dall’Adnkronos, il debito della Pa nei confronti dei propri fornitori si aggira intorno ai 55,6 miliardi di euro.

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Per la pubblica amministrazione è allarme debito pubblico nei confronti dei fornitori © Ansa

Una cifra sicuramente molto importante se si considera la situazione economica che sta attraversando il nostro Paese. Lo Stato centrale e le sue articolazioni periferiche, quindi, non rispettano le leggi e pagano in colpevole ritardo i propri fornitori.

Si tratta di un problema non affrontato in campagna elettorale, ma importante da risolvere per consentire alle aziende di avere una cifra importante per affrontare il caro energia. Vedremo se con il nuovo governo ci sarà un cambio di passo anche su questo tema oppure si continuerà con pagamenti in ritardo.

La situazione più critica in Abruzzo e a Napoli

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La situazione più critica è in Abruzzo e a Napoli © Ansa

L’Ufficio studi della Cgia di Mestre si è soffermata anche sulla situazione singola delle amministrazioni regionali e comunali. Il quadro più critico è in Abruzzo dove si sono registrati 62 giorni di ritardo oltre la scadenza contrattuale. In Basilicata abbiamo quasi 40 giorni mentre in Campania il ritardo medio è di circa 10 gioni.

Dal punto di vista dei Comuni, a Napoli lo scorso anno sono stati registrati oltre 228 giorni di ritardo. Subito dopo Lecce (63,18) e Salerno (61,57). Nel capoluogo campano dobbiamo segnalare che ci sono ritardi importanti anche per quanto riguarda le ASL. La Napoli 1 Centro solitamente paga 44 giorni dopo la scadenza. USL Toscana Nord Overs (22,34) e Napoli 2 Nord (16,92).

Da precisare che negli ultimi mesi si sta registrando un calo dei ritardi, ma la situazione continua ad essere molto grave considerando gli oltre 55 miliardi di debito della pubblica amministrazione nei confronti dei fornitori e la cifra sembra essere destinata ad aumentare nei prossimi anni se non si trova una soluzione.

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