Alzheimer, i modi per potersi salvare dalla demenza: lo rivela uno studio

Alzheimer, esistono modi per ridurre il rischio di questa malattia? A quanto pare sì ed a rivelarlo ci ha pensato direttamente uno studio. Moltissime persone sono state sottoposte ad alcuni test che hanno dato dei risultati molto soddisfacenti

Pochi giorni fa è stata la giornata mondiale della lotta contro l’Alzheimer. Una malattia che, solamente a nominarla o addirittura pensarla, fa venire i brividi ed il freddo addosso. La paura che qualche nostro parente, conoscente o altre persone possa essere soggetto a ciò è davvero terribile. Basti pensare che nel nostro paese ci sono oltre 600mila casi di persone che soffrono di demenza di Alzheimer (oltre un milione, invece, se si considera il numero totale di pazienti con demenza).

I modi per potersi salvare dall'Alzheimer
Come ci si può salvare dall’Alzheimer? (Ansa Foto)

Se vi siete sempre chiesti se esistesse un rimedio per ridurre il rischio di non essere soggetti a ciò allora la risposta è una: assolutamente sì. A rivelarlo ci ha pensato direttamente il professor Huan Song, appartenente alla ‘Sichuan University‘ che si trova in Cina. A sottoporsi a questi test oltre mezzo milione di inglesi che, nella loro vita, si sono occupati di faccende domestiche. Perché abbiamo scritto ciò? Ora ve lo spieghiamo.

Alzheimer, cosa fare per ridurre il rischio?

I modi per potersi salvare dall'Alzheimer
Lavare i piatti riduce il rischio di Alzheimer (screenshot video YouTube)

A quanto pare cucinare, lavare i piatti ed anche fare il giardinaggio abbassa notevolmente il rischio di essere soggetti alla malattia. In merito al test riportato in precedenza si è scoperto che il 31% di chi si occupa delle faccende domestiche ha meno probabilità di sviluppare la malattia. Non solo: i casi si sono abbassati se i soggetti effettuavano passeggiate veloci oppure andavano in giro con la bicicletta.

Il 15% in meno, invece, se hanno frequentato famiglia ed amici. Il professor Song ha confermato dicendo che voleva svolgere delle ulteriori analisi in merito alle abitudini di vita da parte di alcune persone e sul potenziale ruolo nella prevenzione della malattia. Da eliminare completamente i cosiddetti “cibi spazzatura“. Ovvero quelli ricchi di zuccheri, grassi e sale e poveri di proteine e fibre. In quel caso il rischio è che si aumenti del 25%.

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