Ndrangheta, blitz a Cosenza: più di 200 arresti, accuse gravissime

Elicotteri e pattuglie nella notte hanno svegliato la città: accuse gravissime, ai domiciliari anche il sindaco di Rende.

Sirene ed elicotteri nella notte hanno svegliato gli abitanti di Cosenza e Rende. Nel blitz dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, il personale delle squadre mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale operativo di Roma, con i Finanzieri del Comando provinciale di Cosenza e lo SCICO di Roma, col coordinamento ella Procura di Roma e della direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno eseguito l’ordinanza emessa dal Gip presso il tribunale di Catanzaro.

Blitz Carabinieri Cosenza
Carabinieri, valanghe di misure nella notte a Cosenza (Ansa Foto)

Sarebbero 202 gli indagati in una inchiesta vastissima con indizi ritenuti gravi. Fra i reati ipotizzati ci sarebbero l’associazione di tipo ndranghetistico, l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e ancora all’organizzazione illecita di attività di giochi anche d’azzardo, di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché in ordine a numerosi delitti anche aggravati dalle modalità mafiose. Valanghe di arresti quindi, e numerosi sequestri per una cifra record. 

Ndrangheta a Cosenza: blitz e sequestri record, ai domiciliari sindaco di Rende

Carabinieri
I carabinieri indagano per ricostruire meglio la dinamica dell’incidente © Ansa

Sarebbero al momento 202 gli indagati nel blitz condotto nella notte. Sarebbero state emesse misure nei confronti di individui già conosciuti alle forze dell’ordine in una operazione vastissima in cui è coinvolto anche il sindaco di Rende, in provincia di Cosenza. Manna è anche presidente dell’Anci, (Associazione dei Comuni Italiani), e non è chiaro al momento, almeno da quanto si apprende, quali siano i fatti contestati e se siano riferiti all’attività di amministratore o di professionista. Sono stati inoltre effettuati sequestri per la cifra record di 72 milioni di euro fra beni immobili, aziende e società riconducibili a numerosi indagati.

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