Luca Guadagnino promuove Top Gun Maverick: “E’ un modo premuroso di fare business”

Anche Luca Guadagnino dice la sua sul fenomeno Top Gun Maverick, utilizzandolo come spunto per una doverosa riflessione sul cinema contemporaneo

Critica, pubblico e addetti ai lavori quest’estate sembrano essere sintonizzati su un semplice pensiero condiviso: “Top Gun Maverick è un gran film!”.

Tale opinione è stata espressa recentemente anche da Quentin Tarantino e, stavolta, è Luca Guadagnino ad unirsi ai numerosi elogi al sequel con protagonista Tom Cruise. Il regista originario di Palermo lo fa con una riflessione precisa, raffinata e auto-conclusiva, alla quale c’è poco da aggiungere.

Guadagnino elogia il modello di business hollywoodiano

Ecco le parole di Guadagnino ai microfoni di Deadline: “Top Gun: Maverick è un film che agisce molto profondamente attraverso la nostalgia e la ripetizione dell’originale, ma arriva 25 anni dopo il primo capitolo. L’idea che un sequel arrivi dopo un quarto di secolo è, a suo modo, un modo molto intelligente e premuroso di fare business a Hollywood. Perché ora, anche se attraverso lo sguardo nostalgico di Tony Scott e l’idea del mondo com’era nel 1986, sei in sala per scoprire il viaggio del Maverick di Tom Cruise: oggi è un uomo maturo, non più un ragazzo. Quindi secondo me questo film conferma ancora una volta che ci sono sempre modi per creare qualcosa di sorprendente e interessante. 

La fine “recensione” di Guadagnino è proseguita riflettendo sul concetto di ‘reiterazione’ all’interno dell’odierno mercato cinematografico: “La reiterazione di qualcosa che è già stato ripetuto più e più volte è una cattiva pratica in questo settore, equivale all’inquinamento. È l’inquinamento delle immagini: il cinema non lavora su parametri scolpiti nella pietra, come la chimica, la fisica o la matematica. Noi lavoriamo con qualcosa che ha a che fare con l’inconscio e dobbiamo agire d’astuzia. Se scambiamo l’inconscio con l’algoritmo, falliamo. Ci diranno che non possiamo fare questo film perché il pubblico ne vuole un altro. Bene, ma in questo modo non avremmo mai avuto Il Padrino, non avremmo mai avuto GoodFellas, non avremmo mai nemmeno avuto Mission: Impossible, il primo film di Brian De Palma.”

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