I tassi sui mutui salgono ancora, tutto quello che c’è da sapere

Sono arrivati i primi dati importanti per quanto i tassi mutui direttamente da ‘Bankitalia’. C’è stato un aumento importante a dir poco importante. Sprint per quanto riguarda i prestiti, decisamente meno per i depositi

Negli ultimi giorni la ‘Banca d’Italia‘ ha rilasciato gli ultimi dati in merito ai tassi di interesse e non solo. Il tutto è stato pubblicato in ‘Banche e moneta‘. Per quanto riguarda il mese di giugno i tassi di interesse, sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG), sono arrivati addirittura al 2,37%. Un aumento importante se si pensa che, nel mese di maggio, si era arrivati a 2,27%.

I tassi sui mutui salgono ancora nel mese di giugno
I tassi sui mutui salgono ancora (screenshot video YouTube)

Invece sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è giunti all’8,34%. Nel mese precedente, invece, si parlava dell’8,25%. Questo è quello che riporta, direttamente, sito ufficiale della Banca d’Italia: “I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,44% (1,19 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione sono all’1,97%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore si sono collocati all’1,15%“.

I tassi sui mutui salgono ancora: sprint dei prestiti

I tassi sui mutui salgono ancora nel mese di giugno
I tassi sui mutui salgono ancora (screenshot video YouTube)

Riferendoci sempre al mese di giusto, sul discorso che riguarda i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali, si è cresciuti del 3,2% in un anno (3,1 nel mese precedente).

In poche parole i prestiti alle famiglie sono aumentati del 4,1% sui dodici mesi (4,0% nel mese precedente) e quelli alle società non finanziarie del 2,6 (contro il 2,3% nel mese precedente).

I depositi del settore privato sono cresciuti del 3,0% sui dodici mesi (contro il 4,6 in maggio); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 7,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente (-8,0 in maggio).

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